Considerazioni su una considerazione di Einstein
di Mauro Antonio Miglieruolo
Tra tutte le citazioni riguardanti Einstein credo di essere stato maggiormente colpito dalla seguente:
La vita è uno spettacolo galvanizzante e splendido. Io l’adoro. Tuttavia non sarei molto impressionato se scoprissi dover morire tra tre ore. Penserei come usare nel modo migliore le tre ore che mi rimangono. Metterei in ordine i miei scritti e mi coricherei per morire.
(Einstein, da una lettera a Leopold Infeld del 1950)
Non credo sarei in grado di utilizzare la notizia con la medesima lucidità, né di risolverla con uguale pacatezza; o che molti si dimostrerebbe capaci di imitarlo (è sufficiente prendere in esame le angosciate reazioni dei condannati a morte). Pur sapendo di essere tutti inseriti in uno scadenzario celeste, viviamo come fossimo eterni o quantomeno proprietari di un grande serbatoio di giorni. L’esistenza di un termine incerto ma perentorio all’esistenza suona male alle nostre orecchie ed è difficile quando arriva, qualunque sia l’età, che ci trovi pronti e in pace a accogliere.
Eppure quello descritto da Einstein sarebbe il modo giusto. E, forse, fossimo educati a capire che il nostro sarà solo un cambiamento di stato e che dove siamo torneremo, accetteremmo con meno timore qualcosa a cui ci prepara lo svolgimento della vita intera. Ringrazieremmo anzi di avere la certezza di quelle ultime tre ore (o tre minuti) che ci permetterebbero di mettere ordine anche solo mentalmente nei nostri affari, chiudere ogni sospeso e aspettare serenamente l’arrivo del tempo zero.
di Einstein ce n’è uno…