Contro il genocidio in Palestina, a voce alta!
un articolo di Margherita Capacci (ripreso da Altreconomia.it) e il discorso di Yanis Varoufakis a Berlino, vietato dalla polizia tedesca
In questo preciso momento, ben 900 poliziotti tedeschi stanno circondando e blindando un palazzo di Berlino: è il primo contingente di un gruppo di intervento di 2500 poliziotti che verranno schierati da oggi a domenica.
Il motivo è semplice quanto incredibile: in quel palazzo oggi inizia il “Palaestina Kongress”, una tre giorni di incontri organizzata per discutere del massacro in corso a Gaza e del ruolo tedesco nel supportarlo.
Nel programma non ci sono nè facinorosi nè antisemiti bensì noti professori universitari, politici, medici, scrittori, ricercatori. Eppure, da settimane la stampa e la politica tedesca (inclusi SPD e Verdi) portano avanti una campagna terroristica contro questo incontro, definendo in blocco partecipanti e organizzatori come “odiatori di Israele” e invocando un massiccio intervento poliziesco per “prevenire crimini antisemiti e la glorificazione del terrorismo”.
Il sindaco di Berlino ha definito il congresso “intollerabile”, un deputato CDU ha aggiunto che lo scopo del congresso è in realtà quello di “strumentalizzare le vittime civili nella Striscia di Gaza per i scopi estremisti”: moltissimi hanno chiesto di vietarlo del tutto.
Tutti i partecipanti verranno identificati e la polizia sarà presente in sala, pronta a interrompere il congresso se a suo giudizio verrà manifestato “odio per Israele”.
Per capire cosa si intenda per “odio contro Israele” basti sapere che un uomo, reo di aver esposto una bandiera palestinese su un’impalcatura, è stato immediatamente arrestato e ora è sottoposto ad indagini.
I giornali parlano di “clima teso” in quanto alcuni partecipanti in coda per entrare avrebbero addirittura urlato “Viva la Palestina” e “La Germania finanzia, Israele bombarda”. Il congresso, che doveva iniziare alle 14, non è ancora potuto cominciare: i controlli della polizia hanno rallentato moltissimo l’accesso dei partecipanti.
E così, la Germania cessa di essere uno stato democratico pur di garantire il proseguimento di una strage atroce. Il riallineamento antidemocratico dell’Europa procede rapido e apparentemente inarrestabile, e non illudiamoci: è evidente che anche l’Italia seguirà la tendenza.
Chi volesse seguire dal vivo questo pericolosissimo incontro di estremisti facinorosi e odiatori può farlo (finchè dura) al link
https://vimeo.com/event/4227435
La causa del Nicaragua contro la Germania alla Corte dell’Aia per la sua complicità con Israele – Margherita Capacci
Nell’udienza cautelare dell’8 aprile gli avvocati di Managua hanno chiesto alla Corte delle Nazioni Unite di ordinare a Berlino il blocco degli aiuti, specie militari, verso Tel Aviv, e la revoca della sospensione dei finanziamenti all’Unrwa. Un altro caso di scuola che può rappresentare un precedente. Soprattutto per l’Italia, terzo esportatore di armi verso Israele.
Il Nicaragua ha portato la Germania davanti alla Corte internazionale di giustizia all’Aia accusandola di complicità nel genocidio commesso contro la popolazione palestinese di Gaza per via del supporto militare garantito a Israele da Berlino anche dopo il 7 ottobre 2023. Nell’udienza per le misure cautelari dell’8 aprile -che Altreconomia ha potuto seguire direttamente- gli avvocati del Nicaragua hanno chiesto alla Corte delle Nazioni Unite di ordinare alla Germania il blocco degli aiuti, specialmente militari, verso Israele, e la revoca della decisione di sospendere i finanziamenti all’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente. Secondo il Nicaragua, infatti, in questo modo la Germania starebbe violando la Convenzione sul genocidio del 1948 e le norme di diritto internazionale umanitario delle Convenzioni di Ginevra e di diritto internazionale consuetudinario.
“In Palestina si stanno verificando gravi violazioni”, ha detto in Corte l’agente e ambasciatore del Nicaragua nei Paesi Bassi, Carlos Jose Arguello Gomez. In questa situazione, tutti gli Stati hanno degli obblighi, ha aggiunto. Quello cioè di far del loro meglio per garantire il rispetto delle norme del diritto internazionale e non favorire con aiuti e assistenza chi porta avanti queste infrazioni. “La Germania ha violato questi obblighi”.
Parlando ai giornalisti dopo l’udienza, un delegato dello Stato palestinese ha espresso il suo sostegno al caso del Nicaragua: “È un segnale che il diritto internazionale rimane importante”. A far da sottofondo alle sue parole erano gli interventi dei manifestanti pro-Palestina radunati fuori dai cancelli del Palazzo della Pace, la sede della Corte.
La Germania è uno degli alleati principali di Israele. Dopo gli Stati Uniti, è il secondo Stato per esportazioni militari verso Israele. Per il ministero dell’Economia tedesco, nel 2023 la Germania avrebbe approvato esportazioni di armi verso Israele per 326,5 milioni di euro, dieci volte di più rispetto all’anno precedente, fornendo così il 30% delle armi dell’esercito israeliano…
qui il discorso di Yanis Varoufakis in italiano