Contro Mondiali: solo un gioco?
di Maria Teresa Messidoro (*)
Alzi la mano chi, interessato alle problematiche latinoamericane e anche appassionato del gioco del calcio, non ha mai letto Splendori e miserie del gioco del calcio, di Eduardo Galeano (Sperling & Kupfer Editori); un libro meraviglioso nella sua semplicità, avvincente come una bella partita con continui cambi di campo. Celebre la frase che appare nell’inquadramento storico di ogni campionato del mondo, dopo la vittoria della rivoluzione cubana contro il dittatore Batista il primo gennaio 1959: “Fonti ben informate di Miami annunciavano l’imminente caduta di Fidel Castro che sarebbe stato rovesciato nel giro di poche ore”.
A distanza di anni, durante i campionati del mondo di calcio 2018 , ogni sito o giornale che si rispetti ha un inviato in Russia il sito “di parte” (come si autodefiniscono chi lo cura) di Infoaut non fa eccezione e propone un Ebook dal titolo “Solo un gioco?” (www.infoaut.org/calcio-e-sport/solo-un-gioco-una-contro-storia-dei-mondiali-di-calcio-ebook-a-cura-di-infoaut)
Sulla falsariga del libro di Galeano, vengono ripercorsi i campionati del mondo di calcio , da quello del 1930 in Uruguay all’attuale in Russia.
Infoaut, dalla sua nascita nel 2007, cerca di condurre un’informazione altra, dalla parte delle lotte e dei conflitti sociali, per costruire e perseguire un cambiamento radicale.
In questo libretto, per ogni campionato, storie di atleti e partite si intrecciano con il contesto sociale e politico che fa loro cornice: una ricerca minuziosa ed attenta, per nulla noiosa; dopo l’introduzione, la cronaca dei campionati è intervallata da due intermezzi: una con un’intervista a Darwin Pastorin e la seconda con un’intervista a Minuto Settantotto.
Darwin Pastorin, nato in Brasile da genitori italiani emigrati, è un giornalista sportivo, impegnato politicamente da sempre. Suo, tra gli altri, il libro Ti ricordi Baggio quel rigore? (Edizioni Donzelli), un cult per gli alternativi tifosi del gioco più bello del mondo. Nell’intervista, Darwin Pastorin si addentra nel tema del rapporto tra sport e produzione artistica letteraria. Perché, come affermava Jorge Amado: “Il calcio è qualcosa di più di un semplice sport; è, allo stesso tempo, arte.”
Il secondo intermezzo è dedicato a Minuto Settantotto, un sito che riprende nel suo titolo una storica partita ai mondiali del 1974 tra DDR (cioè Germania Est) e Germania Ovest, durante la quale, al minuto settantotto, il giovane Sparwasser prese carta e penna e scrisse la Storia, segnando un gol alla potente e invincibile Germania Ovest; non importa se poi la Germania Ovest, la fortissima squadra di Beckenbauer, vincerà quel Campionato del mondo. Quel tiro fu per e con la gente, con i proletari del mondo, con i Davide che bevevano Club Cola e viaggiano con la Trabant, contro i Golia che bevevano Coca cola e possedevano la Mercedes.
I curatori del sito Minuto Settantotto ci raccontano brevemente la loro esperienza, la loro scelta di dare voce agli striscioni politici ed alle iniziative sociali delle tifoserie, ma non alle curve degli ultras, di creare spazio alle squadre di calcio popolare, dove militanza politica, impegno sociale e amore per il calcio si fondono in modo incredibile.
Il libro di Galeano si ferma giocoforza al campionato del 1994. “Solo un gioco?” fortunatamente arriva fino all’attuale campionato di del mondo in Russia, passando per quello del 1998 in Francia, dove le partite si giocano nello stadio sito nel dipartimento parigino di Seine-Saint-Demis, uno dei più difficili della capitale; narra anche ad esempio del campionato del 2016 in Brasile, dove lo slogan “la Coppa non ci sarà” riassume le proteste di chi riteneva che questi campionati, come i Giochi Olimpici del 2016, non fossero una priorità dei brasiliani.
Anche questo E book è una sfida, come scrive Galeano al termine del suo libro. Un omaggio al calcio, una celebrazione delle sue luci, una denuncia delle sue ombre, un altro modo di raccontare la Storia. E le mille storie che vorremmo e dovremmo continuare a raccontare, per cercare di cambiare il mondo.
Anche quello del calcio.
(*) vicepresidente Associazione Lisangà culture in movimento
A seguire, un articolo tratto da Osservatorio Repressione sui tifosi del Senegal che puliscono il settore dello stadio che li aveva ospitati per assistere alla partita: Mondiali: anche un “nero” può essere civile.
Fino al 16 luglio, giorno della finalissima di Russia 2018, la Bottega ospiterà articoli dedicati a raccontare la massima competizione calcistica in maniera altra.