COSA È LA FANTASCIENZA? – 06
Altra puntata di definizioni che si inoltrano indebitamente sul terreno delle spiegazioni. Pazientate, coglievano (e colgono) aspetti importanti, decisivi, della fantascienza: altrimenti non avrebbero potuto essere proposte come sue definizioni.
Siamo alla sesta proposta di cinque enunciazioni ognuna, quelle dalla n. 26 alla n. 30. Spero non vi siate stancati. Io no, non di cercare, approfondire e sviscerare. Ed eventualmente sbagliare.
E ora, per dirla con l’Aretino, “escane quel che vuole”.
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26) Via d’uscita immaginaria dalle strettoie della vita quotidiana nell’epoca del dominio del macchinismo, alla cui logica (che realizza quella del Capitale) gli uomini sono asserviti.
27) Proposta ideologica tendente a sostituire al principio della lotta di classe quale motore della storia (principio diventato egemone tra le masse di alcuni paesi), il principio del cambiamento effetto della innovazione tecnologica (è il trionfo di questa ideologia che rende irreversibile negli anni ’30 il crollo della dittatura del proletariato in URSS realizzatosi alla fine degli anni ’20 del Secolo Lungo, il Novecento).
28) Rappresentazione illusoria delle aspirazioni dell’uomo qualunque di risolvere per mezzo di “miracoli” tecnologici i propri problemi di ininfluenza sociale, aspirazioni risolvibili solo mediante l’attivazione di forme di lotte di classe sempre avanzate. La Fantascienza dunque nello stesso momento in cui nasconde le possibili soluzioni, svela l’esistenza di problemi di assenza di potere da parte delle masse (all’insegna dell’assenza di potere dell’individuo).
29) Su un piano più alto e generale: permanente contraddizione tra necessità di porre in evidenza i problemi reali della società e l’altrettanta ineludibile esigenza di occultarne le effettive possibilità di cambiamento (per mezzo della lotta di classe). Il che le ha permesso di superare relativamente indenne le maglie della censura culturale e sociale; che ha scelto, contro di lei, contro le sue compresenti istanze demistificatrici del pensiero dominante, la strada del discredito, invece che della repressione diretta.
30) letteratura del possibile che ha scelto di esplorare e sognare anche l’impossibile.