Cose d’Epoca
di Pabuda
a logica, non si può vivere
davvero
in un’epoca diversa
da quella assegnataci
in affidamento
dagli impiegati dell’anagrafe
al momento
della prima registrazione
dei nostri dati identificativi.
non è che
siano dispettosi o cattivi…
ma, almeno, avrebbero
dovuto dir loro qualcosa
i tuoi genitori:
che so… cose tipo:
“guardi che il pupattolo qui
avrebbe una preferenza
per l’epoca rinascimentale”
oppure:
“mi scusi, può segnare
che il neonato qui presente,
a modo suo, dichiara
d’aver maturato
l’assoluta preferenza
per gli anni d’oro dell’hard bop?”.
o, magari:
“di grazia, eccellentissimo
scribacchino comunale
avrebbe il modo di precisare,
oltre al peso, la lunghezza
e quell’orrendo nome col ‘th’ in mezzo
e la ‘v’ doppia in fondo –
magari nello spazio riservato
ai segni particolari…
che la creatura ragnante
presentatasi costì in data odierna
considererebbe uno sballo assurdo
esser contemporanea
di Yuri Gagarin?”
o, ancora, per completare
l’arcobaleno di possibilità:
“oh! testone scalda-sedia,
lo senti il marmocchio che urla
e si dispera? te lo molliamo lì
nello schedario
immediatamente,
con pannolino pieno,
altra cacchetta e ruttino in arrivo,
se non avrai la premura d’indicare
su ‘sto documento del menga
che il super-minorenne pretende
d’esser piazzato,
almeno temporalmente, che so…
in prossimità dei graffitari
delle grotte di Lascaux!”