Costarica: in memoria di Gil Tablada

54 anni fa si consumò l’omicidio di un lottatore sociale assassinato dal latifondo che voleva impadronirsi di un terreno occupato dai contadini senza terra.

di David Lifodi

Immagine: https://surcosdigital.com/

18 novembre 1970: Gil Tablada, lottatore sociale costaricense di 39 anni, cade sotto i colpi del latifondo nella zona di La Cruz, provincia di Guanacaste.

Difensore delle famiglie più povere e dei campesinos, Tablada sosteneva i lavoratori senza terra che avevano occupato un latifondo reclamato da Luis Morice, terrateniente e commerciante di bestiame.

Quelle terre erano di proprietà dello stato e Morice voleva appropriarsene indebitamente. Tablada, appoggiato dal presidente José Figueres, del Partido Liberación Nacional (di ispirazione socialdemocratica), che si era interessato anche dei contadini imprigionati per l’occupazione della terra, come del resto aveva fatto il presidente dell’Assemblea legislativa Daniel Oduber Quirós, non immaginava che sarebbe stato assassinato.

Fin dal 1960 la popolazione di La Cruz era stata costretta a lottare per la terra perché lì vigeva un regime simile a quello feudale dove i latifondisti facevano il bello e il cattivo tempo, a partire dallo stesso Morice, che aveva dichiarato guerra a Tablada e allo stesso Partido Liberación Nacional, al quale apparteneva anche il dirigente campesino.

Una volta assassinato, Gil Tablada non ebbe giustizia. Ad essere perseguitati e incarcerati non furono Morice e i suoi uomini, ma i compagni di lotta di Tablada, accusati di aver promosso disordini a seguito del suo omicidio. Solo dopo diverso tempo le indagini iniziarono ad essere rivolte contro Luis Morice, grazie soprattutto alla pressione del Partito Comunista sui mezzi di comunicazione. Per evitare di finire in carcere, il latifondista fu costretto a fuggire in Nicaragua. La moglie di Gil Tablada, doña Chepana Aguirre, fin quando è rimasta in vita ha denunciato la persecuzione del terrateniente nei confronti del marito, ricordando come il dirigente contadino non avesse alcun problema personale con Morice, ma che lui avesse deciso di farlo uccidere per il suo sostegno ai contadini senza terra e, in particolare, ai lavoratori incarcerati a seguito dell’occupazione del latifondo.

A far luce sulla vigliaccheria di Morice e degli altri latifondisti fu il quotidiano Libertad che smentì l’opinione pubblica interessata a dipingere Gil Tablada come un avventuriero proveniente dal Nicaragua e lo stesso Morice, il quale, dopo l’omicidio, mise una pistola nella mano sinistra della vittima per far apparire la morte dell’uomo come un suicidio.

Uomo di pace, convinto che le controversie non si dovessero risolvere con la violenza, da morto Tablada fu addirittura ritenuto responsabile di aver aggredito Luis Morice. Trascorsero molti anni prima che quelle terre dove si era consumato l’omicidio di Tablada fossero assegnate ai sin tierra e quella zona denominata “Colonia Gil Tablada”, riconoscendo che era stato un terrateniente ad usurpare terre di proprietà dello Stato e che i contadini avevano dovuto fronteggiare una violenta repressione.

Il 18 novembre 2003, in occasione del 33esimo anniversario dell’uccisione di Gil Tablada, le organizzazioni popolari chiesero che il giorno della morte del lottatore sociale venisse decretato “día cantonal contra la tenencia de la tierra acaparada”. Tuttavia, allora come oggi, l’Instituto de Desarrollo Rural (Inder) e le istituzioni che, con le stesse funzioni, lo avevano preceduto, dall’Instituto de Tierras y Colonización (Itco) all’Instituto de Desarrollo Agrario (Ida), non furono mai capaci di definire una politica trasparente in merito al diritto alla terra.

Se è vero che, negli anni Settanta, l’occupazione delle terre nella Costarica dette vita ad alcuni tra i più grandi asentamientos campesinos in America latina, il latifondo a Guanacaste, soprattutto quello relativo all’allevamento intensivo di bestiame, non dette mai spazio ai piccoli produttori. Sempre nella stessa zona, fin dagli anni Settanta, iniziò a crescere la presenza delle industrie estrattiviste e dei tagliatori di legname. Contemporaneamente, a rafforzarsi furono anche le lotte indigene e contadine per rivendicare il diritto alla terra e migliori condizioni di lavoro. Fu proprio in questo contesto che venne assassinato Gil Tablada.

La sua morte, purtroppo, non servì a fermare l’arroganza dei terratenientes. Sempre nella zona di La Cruz, nel 1981, durante lo sgombero violento di un gruppo di campesinos ad opera della Guardia Rural, a rimanere ucciso fu Pedro Lara. Le azioni contro i contadini in lotta, nella Costarica, si sono protratte fino ai giorni nostri, molto sangue è stato versato e poche le terre che i campesinos sono riusciti a difendere, eppure, nonostante tutto, anche a distanza di 54 anni, continua a risuonare lo slogan “Gil Tablada vive!”

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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