«Da toccare con mano»
di Sarina Aletta
Museo laboratorio della mente: storie poetiche di straordinaria follia… in bella mostra (permanente) al Santa Maria della Pietà di Roma, già antico“Ospizio dei poveri pazzerelli”.
Quel 13 maggio 1978, che vide l’approvazione della 180:
la famosa legge Basaglia, fu il giorno in cui ebbe inizio,
idealmente, la metamorfosi del Santa Maria della Pietà.
Chiudere i manicomi e abolirli per sempre:
un sogno incredibile lungo vent’anni, che sarà realizzato
nel segno di una nuova idea di salute mentale.
Ma tutto era iniziato molto tempo prima,
quando, nel 1961, il trentasettenne Franco Basaglia
decideva di rinunciare alla carriera universitaria
per dirigere l’ospedale psichiatrico di Gorizia.
L’impatto con la realtà allucinante del manicomio,
associata agli orrori del carcere fascista,
da lui subito all’età di vent’anni,
sarà determinante per la sua vita e per la psichiatria
«…l’impressione di entrare in un’enorme sala anatomica,
dove la vita aveva l’aspetto e l’odore della morte,
un letamaio impregnato di un lezzo infernale,
dove carceriere e carcerato avevano perso ogni qualifica umana».
Anni dopo, nell’ambito delle note conferenze brasiliane del ‘79,
lo stesso Basaglia sintetizza poeticamente l’incredibile itinerario di lavoro:
«Giorno dopo giorno, anno dopo anno, passo dopo passo, disperatamente,
trovammo la maniera di portare fuori chi stava dentro e dentro chi stava fuori».
Ma lui aveva già concluso e pubblicato da tempo la sua “diagnosi”:
«La nostra società attuale preferisce definirsi malata anziché riconoscere,
nelle proprie contraddizioni, il prodotto del sistema su cui si fonda.
In un certo senso la malattia deresponsabilizza sia la società che il singolo.
Per questo si cerca in tutti i modi di costruire scientificamente un nuovo alibi
che converta in patologia ogni aperto segno di dissenso verso una vita invivibile».
E dunque la “follia” è una rivoluzione individuale.
A vent’anni dalla scomparsa di Franco Basaglia (13 maggio 1980),
nei padiglioni dell’ex manicomio di Roma, Santa Maria della Pietà,
l’utopia rivoluzionaria dello psichiatra e neurologo veneziano, si fa arte e storia
e, giorno dopo giorno – seguendo “LA LINEA D’OMBRA”
prima mostra permanente già inaugurata nel 1995 al Santa Maria –
verrà coinvolto anche il pubblicoin un viaggio esperienziale nella memoria
attraverso ciò che resta del passato:
Bagaglio pesante e prezioso da condividere con le nuove generazioni:
E DUNQUE UN MUSEO IN DIVENIRE PER NON DIMENTICARE…MAI.
Varcata la soglia del sesto padiglione, sguardi profondi accolgono il visitatore
e lo ammoniscono severi come preambolo dantesco, ma anche…
iniziazione e guida alla storia di un mondo scomparso tradotto in poesia.
Drammatiche vibrazioni percettibili di corpi nudi in lotta contro barriere invisibili:
opere d’arte “belle da matti” diversamente simili come il Muro di Nanof
e la valigia volante di Gianfranco, i Ritratti di Romolo Righetti (pittore-psichiatra)
e le ricostruzioni inquietanti di luoghi come… Fagotteria, Studio medico,
o la Camera di Ames: parlare, vedere, ascoltare. E tanto ancora.
Oggetti carichi di storie e libri da sfogliare in lontananza, fra voci e miraggi.
E infine la grande opera di Studio Azzurro: PORTATORI DI STORIE
in attesa che tu li faccia esistere, gioco ineffabile nelle suggestioni della Video Arte
ma potremmo dire: esempio sommesso di Gran Teatro, dove voci e volti di infermieri,
medici, pazienti e parenti di pazienti si intrecciano in armonioso dramma.
Una processione di “personaggi” che, richiamati da un lieve cenno, sostano,
a confidare ricordi ed esperienze, se vuoi fermarti ad ascoltare direbbe Pirandello.
E dunque, decine di monologhi e protagonisti-autori «da toccare con mano»
per condividerne emozioni e conoscenza nella magica Biblioteca Cencelli.
Gran piacere degli occhi e della mente…oltre il limite stellato della follia.
Roma Museo Laboratorio della Mente (Padiglione 6)
in piazza S. Maria della Pietà, 5
Video installazione: PORTATORI DI STORIE: Da vicino nessuno è normale.
Biblioteca Cencelli / Pad. 26 I piano
Orari: dal lunedì al venerdì 9-17; sabato 9-13; xhiuso domenica e festivi
Informazioni: 06/68253825 – 28.07
Prenotazioni visite guidate, gruppi scolastici: 06/68352927
Per visitare individualmente il Museo non è richiesta la prenotazione