Distopie e deriva totalitaria della società
Turi Palidda segnala due documentari e un articolo
Gli abusi della sorveglianza postmoderna sono sempre più diffusi sebbene spesso illeciti ma di fatto mai sanzionati. Dal più “banale” pirataggio dei dati personali da parte di imprese commerciali, dalla richiesta – a parole facoltativa ma di fatto obbligatoria – di consentire l’uso del proprio profilo a qualsiasi sito web, sino al commercio incontrollato dei dati di persone, tutto ciò si intensifica anche perché le stesse polizie ne abusano. A che serve allora l’Autorità della Privacy? Giusto un simulacro così come le leggi che dovrebbero proteggere i dati personali … anche perché l’opinione pubblica non si rende conto della posta in gioco. Il «panottico» postmoderno può colpire chiunque e ce ne si accorge troppo tardi. Basta vedere cosa può succedere con i sistemi di sorveglianza più sviluppati che arrivano a inglobare nelle liste di persone sospette di terrorismo persino diversi parlamentari statunitensi.
Si veda in particolare il documentario «La società di sorveglianza: 7 miliardi di persone sospette»: https://www.youtube.com/watch?v=FnUFk3G-lGA, trasmesso da ARTEtv.it. Vi si mostra la possibilità di schedare e controllare tutti, col forte rischio non solo di vivere in un mondo di paranoia totale e patologica ma anche di confondere spesso persone comuni con criminali o terroristi. In tale sistema l’incapacitazione è azionata direttamente dal programma e dai suoi algoritmi (per esempio si impedisce al sospetto di prendere un qualsiasi mezzo di trasporto, di avere un conto in banca ecc.).
Vedi anche: «1984 di Orwell versus Un mondo nuovo di Huxley» (con il sottotitolo «Distopie e deriva totalitaria della società»): https://www.arte.tv/it/videos/074580-000-A/1984-di-orwell-vs-un-mondo-nuovo-di-huxley/.
Da leggere anche l’articolo (a cura di Giovanni Villarosa) «Dati personali e sicurezza nazionale: una storica sentenza europea in tema di sorveglianza digitale»: https://www.safetysecuritymagazine.com/articoli/dati-personali-e-sicurezza-nazionale-una-storica-sentenza-europea-in-tema-di-sorveglianza-digitale/
Ottimo. Accompagniamo giustamente il tutto con l’approfondimento de Il capitalismo della sorveglianza di Shoshanna Zuboff, testo fondamentale per “il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri”. Martignoni ne aveva scritto in Bottega.
Palidda è sempre pungente, ma giustamente Pedretti sottolinea l’importanza del libro della Zuboff. Una recensione deve dare il senso e le finalità di un libro, che in questo caso è una miniera spaventosa di informazioni. Se è vero che i rischi di una deriva totalitaria sono reali, sottolineo come è grazie all’attivismo digitale per la privacy che la Corte di giustizia europea ha annullato nel 2015 il trasferimento dei dati tra gli Stati Uniti e Unione Europea. L’attivista si chiama Max Schrems, che ha fondato una apposita piattaforma a tal scopo, e l’azienda sanzionata si chiama Facebook. Sembra incredibile, ma la piattaforma NOYB mira a “promuovere cause legali strategiche – tramite la minaccia di forti multe – finalizzate a difendere al meglio il diritto alla privacy “.Per metterla a fuoco chiedo il supporto di db.