Donne che fanno film: 4 per cominciare
di Maria G. Di Rienzo (*)
Sul serio? Pensate davvero che noi femministe si passi il tempo a sparlare degli uomini, a puntare l’indice contro gli uomini, a odiare gli uomini? Vi illudete. Questo delirio paranoide che vi mette al centro della nostra attenzione non ha nessun riscontro nella realtà. Perché non cercate invece di espandere la vostra conoscenza in materia? Magari guardandovi un film. Anzi, ve ne offro quattro.
«Six Days: Three Women Activists, Three Wars, One Dream» (“Sei giorni: tre donne attiviste, tre guerre, un sogno) del 2013, regia di Nikolina Gillgren.
Il documentario segue tre difensore dei diritti umani: Nelly in Liberia, Maia in Abkhazia-Georgia e Lanja nella regione curda dell’Iraq, ognuna per sei giorni, mostrando cosa significa lavorare per la salute e l’istruzione di donne e bambine, contro la violenza di genere, i delitti “d’onore” e i “rapimenti di spose”. Se davvero non sapete cosa il femminismo fa per migliorare le vite di tutti, femmine e maschi, questo è il film che non vi lascerà dubbi al proposito.
«Sound of Torture» (“Il suono della tortura) pure del 2013, regia di Keren Shayo.
La dittatura militare li opprime e la sua politica è sparare a vista se tentano di uscire dal Paese, l’Europa li rigetta come rifugiati dal 2006, così molti di loro finiscono per morire nei “campi di tortura” del Sinai. Stiamo parlando degli eritrei che fuggono cercando di raggiungere Israele e sono catturati, tenuti prigionieri in attesa di riscatto, venduti dai trafficanti beduini di esseri umani.
Il film mostra l’attivista per i diritti umani e giornalista radiofonica Meron Estefanos (svedese-eritrea), una delle poche a documentare questa terribile situazione, mentre cerca di liberare una donna torturata tenuta prigioniera assieme al suo bambino e ne cerca un’altra scomparsa dopo che il suo riscatto era stato pagato. Se davvero non sapete con quanto coraggio e quanta passione il femminismo difende il diritto di tutti a una vita dignitosa, questo è il film che fa per voi.
«Playing With Fire: Women Actors Of Afghanistan» (“Giocando con il fuoco: le donne attrici dell’Afghanistan) 2014, regia di Anneta Papathanassiou.
Durante la dittatura talebana (1994-2001) il teatro in Afghanistan era bandito. Di recente, il suo potere narrativo e trasformativo è stato usato principalmente dalle donne: ma i fondamentalisti – e a volte le loro stesse famiglie – le minacciano di morte e le bastonano in pubblico. Additate come prostitute, anti-islamiche, apostate e quant’altro, molte sono costrette a fuggire dal Paese e alcune sono già state uccise. Il documentario vi farà conoscere Tahira, forzata all’esilio perché il suo lavoro teatrale ha vinto il primo premio a un festival; Sajida, una studentessa perseguitata dagli estremisti; Monirah, la fondatrice di un innovativo gruppo teatrale femminile che vive sotto assedio; e Roya, Leena e Breshna, bersagli di continue molestie per il loro ruolo pubblico in tv e al cinema. Se davvero non sapete come il femminismo contribuisca al fiorire di ogni arte, questo filmato ve lo dirà.
«Casablanca Calling» (“La chiamata di Casablanca) 2014, regia di Rosa Rogers.
Rivoluzionarie quiete e invisibili ai mass media, le marocchine Hannane, Bouchra e Karima stanno lavorando per trasformare il loro Paese. In una nazione dove il 60% delle donne non è mai andato a scuola, fanno campagna per l’istruzione femminile; mettono in guardia contro i matrimoni forzati e precoci; offrono sostegno e guida a donne e bambine affrontando assieme a loro qualsiasi problema. Hannane, Bouchra e Karima sono “morchidat”, ovvero leader religiose musulmane assegnate a tre moschee in differenti parti del Marocco. L’Islam di cui le vediamo parlare è tolleranza, compassione, eguaglianza e amore per femmine e maschi. Se non sapevate come femminismo e fede possano andare a braccetto verso un mondo migliore di quello che abbiamo sotto gli occhi, ecco il film che ve lo mostrerà.
I dvd di queste e altre bellissime storie di donne, raccontate da donne, sono disponibili su Women Make Movies (Le donne fanno film), cioè qui:
(*) Ripreso dal bellissimo blog Lunanuvola dove è stato postato il 19 ottobre con il titolo «Se non sapete» (db)
E subito mi dicono che a Women Make Movies è possibile abbonarsi.