Dove stiamo volando di Vittorio Curtoni
Ho avuto la ventura stamattina, costretto a uscire per farmacie, di trovare nell’edicola vicino casa la riedizione di “Dove stiamo volando” dell’indimenticabile Vittorio Curtoni (Urania Collezione n. 109, euro 5.90). Un libro che ha segnato, come pochi altri, la storia della fantascienza italiana. Dimostrandone o meglio confermandondone la possibilità. Chi fosse interessato si affetti a andarlo a comprare, per alcuni giorni ancora è sicuro che riuscirà a trovarlo.
Ho detto che ha segnato. Dell’autore invece dico che ha messo sottosopra la fantascienza italiana.
Tutta l’attività di Vittorio Curtoni ruota infatti intorno all’innovazione, a questo ruolo di cambiamento nel modo di concepire e quindi anche di praticare la fantascienza che si è voluto dare. Sia quando scriveva in proprio, sia quando stampava i lavori altrui (autori anglosassoni e autori italiani). È durante la sua gestione di Galassia (proseguita poi da Robot, ultimo tentativo ch’io sappia di produrre in proprio una rivista di fantascienza) che la new wave appare in Italia.
Il ruolo che Vittorio Curtoni, insieme a Gianni Montanari, ha avuto nel rinnovamento della fantascienza è tale che recentemente qualcuno ha voluto addirittura far risalire proprio all’epoca dell’avvento della coppia Curtoni-Montanari la vera nascita della fantascienza: una fantascienza di qualità, letterariamente in grado di misurarsi con la restante letteratura. Una esagerazione che non sottoscrivo, ma alla quale non posso negare un fondo di verità.
E’ stato con vera delizia dunque, la delizia della gioventù che ritorna, che ho messo le mani su quest’ennesima buona azione di Giuseppe Lippi, il centonovesimo numero di Urania Collezione, storia di mutanti e di futuro incerto. Che, conclusa questa breve presentazione, sdraiato sulla mia poltrona preferita (il letto) inizierò subito a rileggermi.
Mauro Antonio Miglieruolo
Anche i racconti che seguono al romanzo sono “il meglio” dell’indimenticabile Vic
grazie, Vikkor, altro grande della fantascienza, la fretta mi ha tradito. Comunque sto leggendo, ci tornerò sopra. A meno che non decida di farlo tu, più pratico e professionale
Mi pare -posso sbagliarmi alla grande- che l’ultimo racconto sia addirittura inedito. E, tanto per cambiare, è bellissimo. Sotto sotto speravo ma non osavo chiedere che pubblicassero anche quest’ultimo, indice della tarda vena horror Curtoniana.
Grazie a Lippi e a tutti voi.
Lo stesso romanzo vanta un capitolo inedito, non presente nell’originale… la fretta di pubblicare la recensione mi ha impedito di approfondire. Ho però voluto dare la possibilità agli eventuali interessati di arrivare in tempo all’edicola, che a volte hanno una sola copia o due, e può essere che finiscano con il non trovare il libro. sarebbe un peccato.
Quello di Vittorio Catani, uscito fuori collana, l’ho perduto in questo modo. Nelle quattro cinque edicole vicino casa (e lontano casa) era finito e così ho dovuto rinunciare: se qualcuno l’avesse…
Miglieruolo, mi incuriosisce molto “qualcuno ha voluto addirittura far risalire proprio all’epoca dell’avvento della coppia Curtoni-Montanari la vera nascita della fantascienza…”. Può dirmi a chi fa riferimento, per cortesia. GRAZIE
sapendo che Mauro Antonio per un po’ sarà “impicciato”… tento di immedesimarmi e rispondo al suo posto (se sbaglio mi correggerà). A mio avviso Urania fu devastata dalla gestione di Fruttero & Lucentini che fra censure, tagli e anche qualche pessima traduzione ci privò del piacere di leggere autori e autrici – stranieri ma anche italiani- che per fortuna Curtoni-Montanari offrirono proprio in uno dei periodi più creativi della fantascienza. (db)
DB grazie mille. La risposta mi interessava perché l’ho citata nel recente articolo dedicato alla Sepoltura: http://www.mattatoio5.com/fantascienza/48-la-sepoltura-di-gianni-montanari/item
PS: non voglio spammare, cancella pure l’url dopo aver letto l’articolo
Non ti correggo perché quello è il senso dell’affermazione. Quanto all’url decidi tu, io però lo lascerei. Nonostante sia mezzo affogato di impegni e distrutto dalla stanchezza, ho rubato qualche secondo a me stesso per dare un’occhiata. L’ho trovato interessante.