Drive My Car – Ryûsuke Hamaguchi

(visto da Francesco Masala) il film giapponese (premio Oscar?) e un bel corto spagnolo, di Joseba Alfaro (con sottotitoli in italiano)

il titolo del racconto di Murakami (e quindi del film) potrebbe essere un omaggio-citazione a un verso di una canzone dei Beatles?

il film parte lento e poi cresce continuamente e alla fine scopri che le tre ore del film sono state necessarie.

i due protagonisti, Yosuke e Misaki, soffrono a causa di un lutto che non passa.

Yosuke, regista, ha perso la moglie, Oto, che appare nel film nella prima parte (e inventa storie), ma anche un figlio, un po’ di anni prima. 

Misaki, autista bravissima, timida e silenziona, ha perso, già da molto, la mamma, poco amata.

Checov è un protagonista del film, a Hiroshima Yosuke è il regista di Zio Vanja, con diversi attori che imparano a convivere e conoscersi, recitando.

la cosa straordinaria del film è come Ryûsuke Hamaguchi riesca a fare un film di tre ore da un racconto di poche pagine, riuscendo a non far annoiare mai chi guarda.

buona visione (da premio Oscar?)

 

https://markx7.blogspot.com/2022/01/drive-my-car-ryusuke-hamaguchi.html

 

 

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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