due libri di Paul Auster

di franz(*),

se leggi Paul Auster l’unica controindicazione (se lo è)  è che potresti diventare paulausterdipendente, ma ci sono cose molto peggiori.

Uomo nel buio – Paul Auster

leggere un libro di Paul Auster è sempre un privilegio e una sorpresa.

Paul Auster disegna e scrive architetture di storie che si alternano, si sovrappongono, si sognano, si inventano, si intersecano, si contengono.

e non sai mai come andrà a finire.

lasciati portare per mano dove vivono i personaggi del libro, condividi la loro vita, i loro pensieri, le loro emozioni.

vivi con loro, non resterai mai deluso.

 

La notte dell’oracolo – Paul Auster

Un libro che per due terzi è al meglio, e per il lettore il meglio di Paul Auster è qualcosa di eccezionale. Alla fine resti un po’ deluso, ti sembra di aver visto un giocoliere che fa magie, ma poi qualcosa si guasta. Ma è nel complesso un libro bello, nel quale il caso fa la sua figura da protagonista, non è un libro perfetto, come altre volte è successo. Ma ci sono dentro cose grandi, e anche un gioco che Auster fa con il lettore. Ci risentiamo se lo trovate. Buona lettura!

Inizia così:
Ero stato malato per molto tempo. Il giorno in cui lasciai l’ospedale camminavo a fatica e quasi non ricordavo più chi avrei dovuto essere. Usi la volontà, mi disse il medico, e in tre o quattro mesi tornerà come prima. Non gli credetti, ma seguii lo stesso il suo consiglio. Mi avevano dato per morto, e ora che avevo smentito i pronostici evitando misteriosamente di morire, che scelta mi restava se non vivere come se mi aspettasse una vita futura?…

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(*) così si presenta franz (rigorosamente minuscolo): «Ah, i libri! Sono bottiglie lanciate in mare, come nei film di pirati, i migliori sono mappe del tesoro, solo bisogna saper leggere quello che qualcuno, che non ci conosceva, ci ha donato. Credo davvero che quanto più s’allarga la nostra conoscenza dei buoni libri tanto più si restringe la cerchia degli esseri umani la cui compagnia ci è gradita. Noi siamo come nani sulle spalle di giganti e la lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. Una cosa è necessaria: non leggete come fanno i bambini per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere. Risponde qualcuno alla domanda sugli scrittori del momento: “Non so niente della letteratura di oggi, da tempo gli scrittori miei contemporanei sono i greci”. I libri non si scrivono sotto i riflettori e in allegre brigate, ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un libro è uno specchio. Se ci si guarda una scimmia, quella che compare non è evidentemente l’immagine di un apostolo».

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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