Due o tre paranoie: io, Hg e Ralph
Piccole storie di invisibilità con “voci dal fondo”
1.
Mi capita di far sapere a due dirigenti di un piccolo partito che hanno detto bugie. Di poco interesse, vero? Ma il seguito è “affascinante”. Quattro, forse cinque, militanti di quel partito non mi vedono più. Se passo vicino a loro girano la testa, abbassano gli occhi, con scatto fulmineo cambiano strada. Il mio spirito di sperimentatore mi invita a una serie di test: se d’improvviso mi pianto davanti a un* di loro che succede? E se faccio «bu»?
PVDF (prima voce dal fondo): «e se fosse paranoia?».
SVDF (seconda voce dal fondo): «a me interessa più sapere cosa mangia un invisibile»
2.
«L’invisibilità, in fondo, serve solo in due casi. È utile per allontanarsi da un luogo o per avvicinarvisi. È particolarmente utile, quindi, per uccidere. Posso girare intorno a un uomo – qualunque arma quello tenga in mano – prendere la mira, colpirlo quando voglio, scostarmi a piacer mio e fuggire quando e come mi pare».
PVDF: «qui sì che siamo nella paranoia».
SVDF: «no, è un brano del romanzo “L’uomo invisibile” di H. G. Wells»
3.
«Io sono un uomo invisibile. No, non sono uno spettro, come quelli che ossessionavano Edgar Allan Poe; e non sono neppure uno di quegli ectoplasmi dei film di Hollywood. Sono un uomo che ha consistenza, di carne e ossa, fibre e umori, e si può persino dire che posseggo un cervello. Sono invisibile semplicemente perché la gente si rifiuta di vedermi».
PVDF: «questo è il primo o il secondo?»
SVDF: «no è un terzo, Ralph Ellison, anche il suo libro si intitola “L’uomo invisibile” però non è un romanzo»
PVDF: «paranoico?»
SVDF: «no, afroamericano o come si diceva all’epoca – siamo nel 1952 – negro, un “corvaccio” nero».
OVVIAMENTE solo MAGR ITTE poteva “illustrare” queste tre piccole storie.
Chi impara realmente a vedere si avvicina all’invisibile – Paul Celan
L’intelligenza è invisibile per l’uomo che non ne possiede – Arthur Schopenhauer
Il vero mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile – Oscar Wilde
Anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta –
In certi paesi i cacciatori di teste non avrebbero un compito facile –
gli ultimi due aforismi sono di Stanislaw J. Lec