Da domenica a domenica, prima ottimana di passione
7 – Di bene in peggio
Avevamo un TREmonti che danneggiava per QUATTRO. Abbiamo un (tre)Monti che ha perso il TRE ma danneggia lo stesso per QUATTRO.
Non è molto spiritosa, lo so. Mai lo sono, o quasi mai, le battute fondate sui giochi di parole. In compenso è vera. Tragicamente, paurosamente vera.
Mauro Antonio Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.
… E non penso nemmeno che sia molto vera, intendo l’equivalenza Monti-Tremonti, a parte essere il luogo comune più ripetuto e gettonato delle ultime settimane. Concordo invece sul fatto che i giochi di parole basati sui cognomi non siano molto spiritosi…. Ricordo distintamente di avere smesso di farli alle elementari, sono in grado di dirlo con sicurezza perchè ricordo il cognome del compagno che prendevo in giro. Poi più. Giuro. Mai più fatti. Forse sono addirittura peggio delle barzellette di Berlusconi.
Strano, non vedo l’equivalenza. Rileggo il testo ma l’equivalenza continua a non apparire. Ma si sa, ognuno vede quel che vuol vedere. Non è detto, però, che se me la si spieghi bene, questa benedetta equivalenza non finisca con il vederla.
Sarebbe di grande soddisfazione per me riuscire a vedere quel che vedono molti e io non vedo. Non per snaturarmi, ma per entrare nell’ottica di chi ha uno sguardo diverso dal mio e vede quel che al mio occhio sembra invisibile. Migliorare la mia vista, ma anche migliroare il punto di vista.
Non è detto però che prima o poi non arrivi anche io a vedere quel che non c’è e gli altri vedono…
Vedo invece il luogo comune, ma non me ne scuso. Perché in effetti non si tratta di un lugo comune, ma di un sentire comune (a meno che non si voglia sostenere che un sentire comune e un lugo comune si equivalgano). Il tonfo del bastone sulla schiena è uno strumento straordinario di unificazione degli uomini. La mano che lo muove è diversa, i lividi gli stessi. Vuoi vedere che sta in questi lividi l’equivalenza che non vedo; e di cui altri tiene conto (giustamente conto) in un modo più adeguato, consistente e decisivo di quanto io non faccia?
Monti e Tremonti, uomini diversi, bastonano da par loro, da campioni. E io, perso dietro i miei giochi di parole, che avevo trascurato di esplicitarlo, limitandomi a parlare di danni! lasciando spazio a una interpretazione che poteva far intendere la presenza di danni diversi tra i due.
Invece no, sbagliato dirla in quel modo. Bisogna precisare. Gli uomini saranno pure diversi, ma sono accomunati dal livore contro il lavoro, non sanno d’altro che colpire il lavoro (non a casa stanno preparando la bella pappina dello stravolgimento dell’art 18! Altro che lacrime! Questa volta per la Fornero si prevedono singhiozzi). Con provvedimenti che solo un tipo particolarmente credulone può bersi come provvedimenti anticrisi.
Mam
PS-All’utlimo mi viene il dubbio che effettivamente, forse, chi sa anche la faccenda dell’equivalenza mica tiene tanto. Il sospetto è che Monti alla fin fine risulterà esser peggio di Tremonti. Peggio per i piccoli, si capisce. Perché per quanto riguarda i grandi: Tremonti le elemosine dei condoni e le strizzatine d’occhio dei non controlli; Monti niente, va al sodo, tutto il potere ai padroni, questo è il suo motto.
Sembra proprio malissimo intenzionato a applicarlo!
ari-Mam
“Avevamo un TREmonti che danneggiava per QUATTRO. Abbiamo un
(tre)Monti che ha perso il TRE ma danneggia lo stesso per QUATTRO”.
Eccola qui. L’equivalenza. Eh lo so, con le banalità è sempre così,
uno non si ricorda mai dove le ha messe. Le cerca dappertutto e poi scopre di
averle sotto il naso. Non me ne parli, succede continuamente. Con
le chiavi – stessa cosa
Analogia, non equivalenza.
Come detto nella risposta alla sua prima obiezione i danni che produrrà la manovra di Monti non necessariamente saranno gli stessi di quelli già fatti da Tremonti. Non produrre gli stessi effetti. Su questo all’inizio non mi ero pronunciato. La faccio ora. Quantitativamente l’equivalenza regge, qualitativamente no. Qualitativamente i risultati risulteranno molto più pesanti (previsione mia). Le intenzioni dichiarate e poi ritirate sull’art. 18 per me sono più che significativi.
Immagino che, causa la eccessiva lunghezza delle replica, la spiegazione è andata dispersa,
Analogia ripeto, non equivalenza.
Lei è troppo buono con Monti. Si lascia troppo incantare dalla sua faccia pulita. Io un po’ meno.
Bene. Evviva Tremonti quindi. Arridatece Tremonti. Già che ci siamo arridatece pure il piccoletto, Gasparri e la Gelmini. Lei si fa molto condizionare dal pensiero uniforme e uniformato con cui la sinistra radicale guarda alla realtà.
Io un po’ meno.