Due perle più cinque perline
Riscrivere da capo la voce «super-eroi»; mai visto un Inferno così orribile… e altre sorprese in un (imperdibile) numero di «Fantasy & Science fiction» che trovate (ma affrettatevi) nelle edicole
Chi conosce Daniele Barbieri (quello di Imola non i vari omonimi) – che poi sarei io – sa che la parola fantasy gli fa venire l’orticaria ma siccome lui/io odia le gabbie mentali cerca di intrufolarsi persino da quelle parti se avverte odor di “buono”. Che stress però grattarsi… in mezzo alle ortiche. Da qualche mese Elara libri manda in edicola una rivista che si chiama «Fantasy & Science fiction», specificando «edizione italiana». Ne ho già parlato bene e stavolta devo raddoppiare le lodi. Questo numero 6 (doppio: dicembre-gennaio) è troppo bello per perderlo: 160 pagine per 5.90 euri, un regalo rispetto alle due perle che trovate e alle cinque perline in aggiunta.
Prima perla, datata 1954 e a me – lo confesso – incredibilmente sconosciuta. Un ironico, geniale e cesellatore Gordon Dickson in «Miss Prinks» racconta l’incontro fra una zia (lascio a lui spiegare in che accezione) terrestre e «uno scienziato della 83esima dimensione Zanch» proprio quando sull’orologio battono le 25. Evidente il problema di comunicazione e infatti «la storia registra numerosi casi di naufragio causati dal mutuo fraintendimento di due persone sul significato di una parola». In questo caso la parolina è «condizione». Non dirò altro se non che «mr Einstein era in errore su diversi punti» ma noi – razza umana – siamo messi peggio se finora non abbiamo considerato questo aspetto dei “super-poteri”.
La seconda perla letteraria è «Altra gente» (del 2001) di Neil Gaiman: mai visto un così atroce Inferno. A confronto Dante o Cordwainer Smith raccontano barzellette.
La prima delle 5 perline è il breve fantasticare di Paul Di Filippo su un mondo dove i magistrati sono chiamati a occuparsi di un «recensore amatoriale abituale» (e io lo confesso ho subito pensato a me stesso o a Fabrizio Melodia) a chi «tagga in maniera fuorviante» o persino – indicibile orrore – a chi «ha omesso di leggere un romanzo prima di intervistarne l’autore».
La seconda “perlina” è «Gita turistica, 2179», ovvero un Robert Sheckley datato 2002. Chi è minimamente appassionato di fantascienza sa che per decenni Sheckley è stato un gigante ma che negli ultimi anni purtroppo era ridotto a (malamente) riciclare se stesso. Qui invece torna a troneggiare. Intanto perché questo racconto è un inno d’amore a Venezia, come ce ne sono pochi: in fantascienza solo Ursula Le Guin fu capace di tanto. E poi perché morire «al momento giusto» è un tema che raramente è stato trattato con questa maestria. Perlina o perla? Confesso la mia indecisione.
Terza perlina «Il giorno più felice della sua vita» (del 1999) di Kate Wilhelm: un delirio assoluto ma una tela di ragno così solo una maga della scrittura sa tesserla; da studiare.
Quarta perlina è «Fabularium» (1999) di un Ray Aldrige, a me ignoto e collegabile solo – via refuso – al jazzista Roy Eldridge. Varie storie, quasi tutte avvincenti, si mescolano fra di loro ma quella delle «anime da riparare» è indimenticabile.
Ultima del quintetto è «Le ragazze corvo» (1997) di Charles Delint dove, con motivata convinzione, si ribadisce che «non c’è niente che mi paia davvero assurdo» e infatti seguite questo dialogo: «Le cose non succedono solo perché lo vogliamo noi»… ma «invece certe volte è proprio per quello che succedono, perché ne abbiamo bisogno». Conclusione? Quello che abbiamo intorno «non è tutto quello che abbiamo. C’è di più. Non sempre riusciamo a vederlo ma c’è». E se mentre leggete sentite un fruscio (non di pagine ma di ali) non vi impressionate: è capitato anche a me… Ma quali angeli, son le ragazze corvo.
Non ho citato gli altri racconti? Beh, anche se sono di piacevole lettura a confronto di questo settetto sono ortiche. Se per 5.90 euri pretendete di più… non vi seguo: c’è un limite anche alla (mia) pazzia.
Controprova? In edicola c’è, stesso prezzo ma 208 pagine, Urania Collezione 132 ovvero la ristampa di «Il pozzo dei mondi» di Henry Kuttner: una schifezza, l’intero romanzo non vale neppure 3 centesimi; le uniche pagine leggibili sono le 12 finali (non fiction) di Fabio Feminò sulle nanotecnologie e dintorni. Kuttner ha scritto pagine decenti, belle e a volte stra-belle ma questo romanzo del 1952 è penoso; l’idea di riproporlo è insensata.
I rapporti con l’Elara si sono un po’ freddati negli ultimi tempi, ma questa tua presentazone contribuisce a invertire la tendenza. Devo in qualche modo procurarmi la collana, collana che dalle mie parti non raggiunge le edicole.
Mi toccherà chiedere direttamente all’editore…
Stracopio…
Messaggio ricevuto.
Assetto d’acquisto.
Partenza.
Nooo, proprio oggi mi sono detto: “Forse non sarà un granchè ma prendo lo stesso Il pozzo dei mondi”!!
mi spiace Steve: il peggior Kuttner che ho letto (se avrai voglia mi dirai se concordi). Proprio poco tempo fa rileggevo i racconti sui pelati telepatici (in originale “Mutant”, in italiano con vari titoli fra cui “Operazione apocalisse”) di Lewis Padgett, lo pseudonimo preferito di Kuttner, e mi dicevo: beh ingenui e invecchiati però reggono, qua e là incantano perchè quando ha talento… schifezze non ne sforna.
non ho avuto modo di approfondire questo aspetto di Kuttner… provvederò… 😀
Fantasy & Science fiction è stata davvero una bella sorpresa per la fantascienza in edicola. Non mi aspettavo un livello qualitativo così alto, non solo per le riproposizioni celebri, ma anche e soprattutto per le perline e l’introduzione al numero di Armando Corridore. La rubrica di Paul Di Filippo poi è impagabile. Ma forse l’aspetto più fantascientifico di tutti, per me, è che ho trovato in Aosta, alla periferia di tutto, un’edicola che vende Fantasy & Science fiction!!!
Complimenti a chi porta avanti il progetto per Elarat. Si tratta di un lavoro complementare a Robot di Delos Books, che mi permette di seguire l’attualità della fantascienza. E per chi vuole approfondire c’è anche la rivista di studi sulla science fiction Anarres, il cui secondo numero, copertina dedicata a PKD, è on line da poco (cliccate qui) e presto disponibile in formato cartaceo e elettronico. Sul mio comodino fanno bella mostra tutti e tre insieme.
ha ragionissima Andrea “Et” Bernagozzi a ricordare ROBOT e ANARRES; ne parlerò fra poco
F&SF è assolutamente pregevole, ccato che ho avuto la malaugurata idea di acquistarla in fumetteria dove è distribuita da Pan distribuzioni…non ho ancora visto il numero 3…
preso:)