E’ morto Gabriele Giunchi

Il funerale domattina a Bazzano Valsamoggia (vicino a Casalecchio) nel cortile interno della Rocca dei Bentivoglio

Un ricordo di Vito Totire

E’ precipitato lunedì in un canalone sulle Dolomiti Bellunesi, il corpo lo hanno trovato martedì dopo numerose ricerche. Siamo tutt* affranti…

Gabriele, troppo poco vedersi una volta all’anno alla lapide di Francesco…

Dolore per la morte di Gabriele Giunchi e rammarico per le occasioni perse; troppo poco vedersi una volta all’anno alla lapide di Francesco Lorusso; ogni volta abbracci e baci , ogni volta la stessa forte empatia e il rinnovato proposito di vedersi più spesso, lavorare insieme, tornare ai tempi delle discussioni politiche in via Avesella, dell’affissione notturna di manifesti e ai cortei degli anni settanta.

Lotta Continua (ché parlare di Gabriele senza andare col ricordo a LC sarebbe colpevole rimozione politica ) non aveva correnti ma anime; Gabriele era, con altri, una di queste ; mentre le correnti della politica istituzionale creavano competizione e ostilità interne, le anime di Lotta Continua si contagiavano e arricchivano reciprocamente. La dolcezza e l’amore per la natura erano la cifra di Gabriele, gli “occhi dolci” e l’ecologismo i suoi simboli; i suoi riccioli neri e fluttuanti la sua immagine visiva. Ci è venuto a mancare in un contesto che è quello con cui si sentiva nel suo elemento: la natura ancora incontaminata;

La spinta propulsiva, giovanile, temeraria ma soprattutto egualitaria e libertaria che Gabriele ha personificato parrebbe essersi dispersa in mille, inefficaci (?) rivoli ma forse pronti da un momento all’altro a riconvergere in un unico fiume. Come in una delle canzoni della resistenza dell’Irlanda del nord : «mai mai più nessun ci fermerà, mai mai più nessun ci fermerà / e come un fiume che dai monti scende giù non ci fermeremo più». E un’altra canzone di quel periodo dice: «or che il popolo è cosciente d’essere autosufficiente, non ci sono più delitti qui a Belfast».

Abbiamo vissuto, lottato, osato per una società diversa da quella di oggi in cui certe istituzioni considerano un delitto salvare chi sta per morire affogato in mare.

Gabriele , sei andato via – oltretutto, in un “brutto momento” – ma rimarrai sempre nei nostri cuori. Come ha detto Alex Langer: continueremo, anche grazie a te, in quello che è giusto.

   ciao Gabriele.

1.8.2018

 

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