El Salvador: il puzzle del futuro
recensione di David Lifodi a due libri curati dall’associazione Lisangà
I giovani e le donne, gli accordi di pace di Chapultepec del 1992 e la storia recente di El Salvador rappresentano il fulcro delle due pubblicazioni curate dall’associazione Lisangà e dall’instancabile Maria Teresa Messidoro dedicate al più piccolo paese dell’America centrale, ma uno tra quelli con il maggior numero di migranti costretti a recarsi negli Stati uniti per lavorare abbandonando le proprie comunità, tra cui quella rurale di San Francisco Echeverría.
“Non è un libro, è un insieme di papelitos, foglietti sparsi come un rompecabeza, un puzzle: El Salvador”, e allora non c’è titolo migliore che El Salvador, un variopinto e composito rompecabeza, il primo dei due lavori, pubblicati in proprio, dall’associazione Lisangà. Quello che fa Maria Teresa Messidoro è scegliere una serie di articoli che tratteggiano bene l’attuale situazione politica di El Salvador, paese dove a causa della violenza delle maras i giovani sono costretti ad emigrare, ma anche uno stato dove il programma Ciudad Mujer, giunto al quinto anno di vita, offre assistenza alle donne vittime della violenza maschile, spesso incinte poco più che adolescenti e costrette ad abbandonare gli studi. In un contesto sociale assai difficile, il governo del presidente efemelista Salvador Sánchez Cerén sta facendo il possibile per condurre il paese sulla strada del progresso, come dimostrano, ad esempio, le campagne del Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional contro l’analfabetismo e il programma Vaso de leche, avviato dall’ex presidente Mauricio Funes e dedicato ad offrire agli studenti delle scuole materne, elementari e medie di tutto il paese una colazione gratuita, costituita appunto da un bicchiere di latte.
Maria Teresa Messidoro, grazie ad un’attenta selezione di articoli tratti principalmente da riviste online e siti web, racconta la battaglia di un intero paese che aspira ad un futuro diverso, nonostante i tentativi di golpe blando praticati anche qui dalla destra di Arena, il partito che tra gli anni Settanta e Ottanta ha instaurato la dittatura nel paese e, tra i molti crimini commessi, è stato responsabile anche dell’assassinio di monsignor Oscar Romero e dei gesuiti della Uca, l’Università centroamericana, tra cui Ignacio Ellacuría. Nel volumetto si racconta dell’impegno delle organizzazioni ecologiste salvadoregne contro l’estrattivismo minerario che intossica suolo e acqua, delle radio comunitarie, dei migranti in fuga a cavallo della Bestia, il treno sopra al quale viaggiano per tutto il Centroamerica salvadoregni, honduregni, guatemaltechi e messicani in fuga dalla povertà, dai narcos e dalle maras per cercare fortuna negli Stati uniti. Quando si parla di El Salvador, inoltre, non si può prescindere né da Radio Venceremos, la radio clandestina che durante il conflitto armato rappresentava la voce della guerriglia, fondata dal giornalista venezuelano Carlos Henríquez Consalvi, né da Farabundo Martí.
Proprio il recupero della memoria e il mantenimento del tessuto comunitario sono alla base dell’altra pubblicazione, Construyendo el futuro en San Francisco Echeverría, caratterizzata da un’analisi sociologica della comunità e da una sezione dedicata alla raccolta di interviste ad alcune donne della comunità stessa. Demografia, situazione occupazionale, educazione, salute, percezione della sicurezza e migrazione sono gli aspetti fondamentali che vengono trattati e collocati “nello scenario di memoria e di futuro che contraddistingue la macchina storica di questa piccola comunità, nel lavoro di collettività e generazioni che sempre più si evidenzia”, ha scritto nella prefazione Valeria Rubino, presidente dell’associazione Lisangà. Il volumetto, che rappresenta uno strumento di consultazione utile per evidenziare gli aspetti maggiormente rilevanti per lo sviluppo della comunità, è curato nella prima parte da Rodil Antonio Iraheta Fuentes, la cui infanzia è stata inevitabilmente caratterizzata dalla fase più acuta della guerra tra il Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional e l’esercito salvadoregno supportato dagli squadroni della morte. È stato anche grazie a Rodil Antonio Iraheta Fuentes, in Italia per partecipare ad attività e incontri, che è nato un legame così forte tra l’associazione Lisangà e la comunità di San Francisco Echeverría, il cui ripopolamento è ricominciato quando ancora non era terminato il conflitto armato.
Caratterizzato dal testo in italiano e spagnolo e dalle foto che raccontano la vita quotidiana della comunità, Construyendo el futuro en San Francisco Echeverría descrive il percorso di un intero popolo intenzionato a resistere nella propria terra, devastata dalla violenza e dall’ingiustizia sociale, affinché un domani El Salvador rappresenti un esempio per tutto il continente latinoamericano.
Per richiedere entrambe le pubblicazioni è necessario scrivere all’indirizzo e-mail dell’associazione Lisangà, che dal 2005 ha sostenuto numerosi progetti di sviluppo nella comunità di San Francisco Echeverría: lisanga.cim@tiscali.it