El Salvador: quando una sfilata di moda…

… diventa un gesto politico

di Maria Teresa Messidoro (*)

“Credo che la lotta per i diritti civili del nostro tempo sia la lotta della comunità LGTBI”, sosteneva nel novembre 2014 l’allora sindaco di Nuevo Cuscatlán, durante un incontro con rappresentanti della comunità della diversità in El Salvador.

Quel sindaco era Nayib Bukele, attuale presidente del paese centroamericano, che proprio il primo giugno di quest’anno ha inaugurato il suo secondo mandato, circondato da ufficiali vestiti in modo troppo simile a quelli presenti nelle manifestazioni pubbliche dal dittatore cileno Augusto Pinochet.

Bukele è oggi distante anni luce da quel giovane sindaco che invitava gli esponenti della comunità LGBTIQ+ a rivendicare i propri diritti in una società conservatrice come quella salvadoregna.

Foto tratta da https://www.expedientepublico.org/nayib-bukele-de-progresista-a-ultra-conservador-contra-la-agenda-lgtbiq/

Un semplice esempio.

Il cartellone ufficiale degli spettacoli della Gran Sala del Teatro Nacional di San Salvador prevedeva per il 15 e 16 giugno 2024 la rappresentazione del monologo Inmoral, prodotto dal progetto LGTBIQ+ Inari, ma la seconda data è stata cancellata, sotto la pressione di gruppi religiosi conservatori che affermavano che l’opera fosse contro i valori tradizionali della famiglia.

Foto tratta da https://www.elsalvador.com/entretenimiento/cultura/cultura-teatro-comunidad-lgtbi-ministerio-de/1149590/2024/

Lo spettacolo teatrale era interpretato dall’attrice drag Alexa Evangelista.

Alcune settimane dopo, con l’approvazione del presidente Bukele, sono stati licenziati più di 400 impiegati del ramo artistico e culturale, con la motivazione di contraddire il pensiero ufficiale del governo, oltre che facilitare i tagli previsti nell’amministrazione pubblica.

Foto tratta da https://www.expedientepublico.org/nayib-bukele-de-progresista-a-ultra-conservador-contra-la-agenda-lgtbiq/

 

In El Salvador, la popolazione LGBTIQ+ è costretta a vivere in una società che la discrimina: non esistono delle leggi che sanzionino le discriminazioni verso le persone appartenenti alle diversità sessuali, che riconoscano le persone trans o che permettano alle coppie di persone dello stesso sesso di accedere a diritti fondamentali come ad esempio i diritti patrimoniali o reversibilità economiche.

Nel 2018, solo una su tre delle donne trans ha avuto accesso al mondo lavorativo secondo i dati dell’inchiesta portata avanti dall’organizzazione AMATE, Asociación Centro de Estudios de la Diversidad Sexual y Genérica AMATE El Salvador (1)

Inoltre, per la la Red Latinoamericana y del Caribe de Personas Trans, le persone trans hanno una speranza di vita di 35 anni, cioè 42 anni in meno delle donne cisgender, che vivono in media fino a 77 anni.

Fortunatamente ci sono delle eccezioni, come il caso di Nessa Sosa.

A soli 23 anni, dopo tre lunghi anni in cui ha cercato di trovare spazio come modella trans nelle passarelle di moda del suo paese, El Salvador, Nessa Sosa è apparsa sulla copertina di una importante rivista di moda statunitense, la Blanc Magazine: ad aprile di quest’anno la rivista pubblica infatti il servizio fotografico “La ruta de la flor”, in cui il volto racconta la quotidianità di una donna trans in un paese in cui le persone LGBTIQ+ sono quasi sempre emarginate.

A 16 anni, Nessa si è trovato ad affrontare i pregiudizi della sua famiglia, che si rifiutò di accettarlo con la sua vera identità: convivono ancora sotto lo stesso tetto, ma senza comunicare, perché un muro si è alzato tra loro.

A 20 anni Nessa avrebbe voluto iscriversi all’Università di San Salvador per studiare educazione fisica, soprattutto spinto dalla sua passione per il sollevamento pesi e il fisioculturismo.

Ma incomincia ad avvicinarsi alla moda, partecipando sporadicamente a delle sfilate, pur indossando vestiti maschili.

Poi, nel 2023, la svolta: Didi Hiver, lo stravagante disegnatore di moda salvadoregno, la vuole in passarella nel Salvador Fashion Week, questa volta in un abito di cuoio femminile;  nel novembre dello stesso anno, Nessa sfila di nuovo con abiti femminili nel Mercedes Benz Fashion Week.

Foto tratta da https://blentrend.wordpress.com/2017/03/02/didi-hiver-lo-extravagante-y-fantastico-de-la-moda/

 

Sono i due eventi di moda più importanti in El Salvador e Nessa diventa ufficialmente la prima modella trans del paese.

Nella copertina della Blanc Magazine Nessa, a cavallo, indossa un tipico sombrero salvadoregno, questa volta realizzato volutamente con liste di stoffa colorate, colorate come la bandiera LGBT, simbolo dell’orgoglio per ciò che si è veramente.

Infatti, oggi, Nessa riesce a manifestarsi pubblicamente come si sente di essere, senza pregiudizi e senza paure.

Scegliere di essere la prima modella trans in un paese misogino non è facile, ma può essere utile e di esempio per molte altre persone; al termine di uno spettacolo, un ragazzo gay le si è avvicinato e le ha detto: “Lei ci rappresenta tuttə” (2)

Nessa sa che il processo di cambiamento della propria vita sarà lento, ma ci sarà.

Todo cambia, si spera.

 

  1. https://www.iaf.gov/es/grants/el-salvador/2021-amate/
  2. Lo spunto di questo post nasce dall’articolo https://www.alharaca.sv/actualidad/nessa-sosa-el-salto-de-la-exclusion-social-al-debut-internacional-como-modelo/

 

*Vicepresidentessa Associazione Lisangà culture in movimento

Teresa Messidoro

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