Elementari imbiancate e santa “Famila”
La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph: 110° appuntamento
«Probabilmente chi ha redatto quella pagina di un testo di seconda elementare, con disegnato fra i bambini uno nero, forse pensando di rappresentare i figli di migranti, facendogli pronunciare il seguente pensiero: Quest’anno io vuole imparare italiano bene, aveva buone intenzioni… Ma alle volte proprio quelle buone, pur non avendo il disprezzo verso il diverso, riescono a fare lo stesso danno con gli occhi del pietismo e del vittimismo, condannando i migranti a perenne subalternità». Karima Moual, su «La Stampa», 26 settembre 2020.
L’immagine, accanto al capo indiano, è il particolare di un dipinto di Silvio Minerva.
Fabrizio Franchini ha lavorato per 33 anni al banco dei “freschi” nel supermercato Famila di Casalpusterlengo (ex zona rossa). Il 29 febbraio è stato contagiato e il 18 marzo è stato dimesso per proseguire a casa la convalescenza. Ad aprile il doppio tampone è negativo. Franchini però finisce di nuovo in ospedale con una miocardite acuta, conseguenza del Covid. L’INAIL gli riconosce l’infortunio sul lavoro, ma il 25 settembre l’azienda – a 17 mesi dalla pensione – lo ha licenziato per aver superato il periodo di tempo in cui un dipendente in malattia conserva il posto.
L’AUTORE
Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (spesso volutamente anacronistici) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina. [db]