Elle – Paul Verhoeven

(visto da Francesco Masala)

Michèle dirige un’impresa di videogiochi, è separata, ha un figlio che non stima troppo, i figli so’ piezz’e core, ma poteva essere più sveglio, in realtà alla sua altezza non c’è nessuno, lei sa come fare, dire, pensare, è una che decide cosa fare, le scoccia quando qualcuno fa quello che non le piace, e non lo manda a dire, finzione e ipocrisia le danno fastidio, dopo un certo punto.

una terribile storia familiare, di quando era bambina, un mistero che si svela subito (e quindi mistero non è) è sullo sfondo.

e poi un altro mistero, che vediamo, una violenza sessuale che Michèle subisce e che vuole gestire e risolvere a modo suo. 

il film è molto di più di quello che sembra, con una Isabelle Huppert superlativa (era anche candidata all’Oscar), buona visione.

http://markx7.blogspot.it/2017/03/elle-paul-verhoeven.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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