Emily Dickinson: «In casa ero…»
252esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
In casa ero la più piccina –
Mi ero scelta la stanza più piccola –
Di notte, la lampada, il libro –
e un geranio –
In questa posizione potevo afferrare la menta
che non smetteva mai di cadere –
E poi il cestino –
Fammi pensare – sono sicura
questo era tutto –
Non parlavo mai – se non quando mi si rivolgeva la parola –
E in quei casi, poche parole a bassa voce –
Non sopportavo di vivere – ad alta voce –
mi vergognavo talmente del chiasso –
E se non fosse stato che era così lontano –
e che tutti quelli che conoscevo
ci andavano – avevo spesso pensato
con quanta discrezione – sarei potuta morire.
[traduzione di Barbara Lanati]
(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana i versi da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]