Eternit in Valsamoggia: le istituzioni…
… si perderanno, un’altra volta, in un bicchier d’acqua?
di Vito Totire (*)
Sull’incresciosa vicenda dell’eternit abbandonato in via Canovetta (**) non abbiamo ancora percepito forte e chiaro il messaggio che ogni cittadino esige di ascoltare: che la bonifica venga garantita il 24 febbraio – cioè al massimo entro 72 ore dalla percezione dell’evento – da parte delle “istituzioni competenti”.
La Ausl condivide la nostra istanza (bonifica immediata) e in Consiglio comunale è preannunciata un’interrogazione.
Tutta questa “agitazione” per alcune lastre?
Come cittadini ci chiediamo qual sia il senso dell’esistenza di una “città metropolitana”. Per intenderci : a Bologna, giunta la segnalazione (ad aziende specializzate in bonifiche e convenzionate con Hera) la questione si risolve in poche ore. In provincia pare spesso che si debbano seguire procedure lunghe e burocratizzate.
A meno che, nel caso di Valsamoggia, il “problema” non sia costituito dalla contraddizione luogo pubblico/luogo privato (di abbandono abusivo).
Diciamo da più di vent’anni: si bonifica immediatamente e contestualmente si avvia azione di rivalsa, se fattibile.
La Regione Emilia-Romagna istituisca – per venire incontro ai Comuni – un fondo per micro o macro (che siano) bonifiche urgenti.
Diciamo per l’ennesima volta: con l’amianto e con i cancerogeni il fattore tempo è essenziale.
Entro lunedì 24 febbraio vogliamo il sito bonificato!
Abbiamo un ceto politico sempre disposto a fare l’occhiolino a Greta Thunberg ma poi…
Basta con gli ecologisti a parole, vogliamo i fatti.
(*) Vito Totire è presidente nazionale AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute
(**) cfr Cemento-amianto abbandonato in Valsamoggia