ExPolis – Alla Vita Desiderata

SUSANNA SINIGAGLIA

ExPolis

Alla Vita Desiderata

Teatro della Contraddizione
Marco Maria Rebecca Linzi

Dal 2011[*], il Teatro della Contraddizione prevede nel suo programma le ormai tradizionali passeggiate in città aperte a un pubblico curioso e ricettivo. Quest’anno le passeggiate sono state tre: Alla Vita Invisibile. Camminata Alchemica, Alla Vita Desiderata e Alla Vita Imperfetta. Camminata Alchemica.

Sono riuscita a partecipare solo alla seconda che, più breve delle altre, si sarebbe conclusa con uno spettacolo musicale in teatro di un gruppo berlinese, i MALINA MALINA. Quando avevo prenotato mi era stato detto che il gruppo dei “passeggiatori” era ormai al completo ma, arrivata con amici un po’ in anticipo, li abbiamo intercettati a breve distanza dal teatro e ci siamo uniti a loro per goderci almeno la parte finale del giro.

Arrivati quasi a ridosso del teatro, alzando lo sguardo si scorgeva su un balcone a ringhiera una figura vestita di rosso che ci osservava passare, quasi una visione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Più avanti, il gruppo si è imbattuto in una coppia immobile in una postura frontale vagamente minacciosa, come di due che abbiano avuto un brutto scontro o che stiano per averlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Svoltato l’angolo, è capitato davanti a una struttura di legno su cui sedeva uno strano personaggio imbacuccato in un lungo impermeabile e berretto che, reggendo una scatola di cartone, sproloquiava a proposito del Natale imminente (?), della sua attesa, del piacere che avrebbe provato ma che sarebbe stato guastato dal successivo Capodanno(?). Ed era una figura così grottesca e inattesa, che il pubblico itinerante non ha potuto trattenere il riso di fronte a osservazioni tanto stralunate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proseguendo, il gruppo si è ritrovato nel punto dove l’avevamo incontrato poco prima, all’imbocco della via Braida dove ha sede il teatro. Qui si apre una specie di slargo dove, in una luce soffusa di rosa, era collocato un divano in stile rococò che accoglieva due damine abbigliate in sintonia con l’epoca evocata: una era seduta appoggiata allo schienale e l’altra era distesa col viso nascosto nel grembo della prima. Questa indossava però, in controtendenza, scarpe da tennis colorate con la suola spessa tipo zatteroni e occhiali semitrasparenti da motociclista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando la damina distesa si discosta dalla sua compagna alzandosi in piedi, notiamo sul suo volto una piccola maschera di tradizione veneziana. Da una pochette estrae una polverina dorata con cui cosparge la testa di alcuni astanti e poi si dirige lentamente verso il marciapiede opposto accompagnata dall’altra che l’ha raggiunta, lo sguardo un po’ sgomento (?), dileguandosi nella notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pubblico si dirige verso il teatro, la passeggiata è conclusa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’allestimento del teatro ricorda quello di una discoteca: in fondo si trovano gli strumenti in attesa dei musicisti mentre, sul lato opposto, vediamo uno schermo bianco. Sul lato lungo sono disposti piccoli sedili di legno e per terra cuscini, destinati al pubblico. Dopo esserci accomodati, compare un’attrice che inizia a presentare la serata introducendo la sua partner, tutta avvolta in un abito rosso, che fungerà da animatrice.

 

1° MODALITÀ

ALTALENA

La scritta compare sullo schermo bianco.

L’animatrice comincia a dondolarsi invitando il pubblico a imitarla o a muoversi spontaneamente e così sarà per tutte le altre modalità, dieci, indicate sullo schermo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Compare ancora l’attrice che invita al gioco della seduzione. Lei e la sua compagna, sedute sul divano che ospitava le due damine, ce ne danno una dimostrazione pratica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi invitano il pubblico a osare e seguirne l’esempio. Accetta l’invito un giovane, seguito da una ragazza dopo breve esitazione. Ed è stato molto divertente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto è rientrata l’attrice reggendo un vassoio ricoperto di bicchierini riempiti con un liquore dal colore ambrato (forse rum) invitandoci a brindare alla serata e a noi, brindisi molto apprezzato tanto che qualcuno ha fatto anche il bis.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopodiché, è arrivato il complesso dei Malina Malina e si sono aperte le danze. Da notare che sul lato sinistro del palco su cui si trovavano, una specie di schermo mostrava una figura incappucciata che si muoveva al ritmo della musica dei Malina Malina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Infine durante una pausa abbiamo assistito alla comparsa sulla scena di una scatola di cartone da cui è uscito, con grande sforzo, un  uomo che, dopo alcuni passi sul palco, è rientrato a nascondersi dentro la scatola dileguandosi precipitosamente. Un altro piccolo mistero non svelato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E così, fra divertimento e un pizzico d’inquietudine ben dosata in coerenza con la sua ragione sociale, si è conclusa la serata al Teatro della contraddizione.

https://www.teatrodellacontraddizione.it/

 

[*] Vedi https://www.labottegadelbarbieri.org/passeggiare-fra-visibile-e-invisibile/

Susanna Sinigaglia
Non mi piace molto parlare in prima persona; dire “io sono”, “io faccio” questo e quello ecc. ma per accontentare gli amici-compagni della Bottega, mi piego.
Quindi , sono nata ad Ancona e amo il mare ma sto a Milano da tutta una vita e non so se abiterei da qualsiasi altra parte. M’impegno su vari fronti (la questione Israele-Palestina con tutte le sue ricadute, ma anche per la difesa dell’ambiente); lavoro da anni a un progetto di scrittura e a uno artistico con successi alterni. È la passione per la ricerca che ha nutrito i miei progetti.

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