Film che non invecchiano (3)

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(visti da Francesco Masala)

Atanarjuat (The Fast Runner) – Zacharias Kunuk

grazie a Roger Ebert scopro che esiste questo film, lo guardo ed è davvero straordinario.
la tragedia greca e Shakespeare sembrano le fonti di questo film, in realtà si tratta di racconti tramandati dagli anziani.
interpreti perfetti, ambienti per noi inospitali, una regia e una sceneggiatura che non fanno una grinza.
dentro il film c’è tutta l’umanità, eterna: la viltà, il coraggio, la vendetta, il tradimento, l’amore, la lealtà, la famiglia, la vita, la morte, la natura spesso matrigna.
a Omero e Shakespeare questo film sarebbe piaciuto, un capolavoro quasi sconosciuto, voi cercatelo, non ve ne pentirete

http://markx7.blogspot.it/2016/06/atanarjuat-fast-runner-zacharias-kunuk.html

 

Post mortem – Pablo Larraín

Mario è uno scrivano senza qualità, trascrive autopsie, a Santiago, dove la Storia, con i suoi carri armati, sta per colpire senza pietà.
Mario lavora per un primario che fa discorsi pericolosi, per quei giorni.
Mario vive solo e triste, e perde la testa per una vicina, ballerina a fine carriera.
intanto si compie il colpo di stato, non si contano i morti, una superlavoro per gli ospedali.
in quei giorni iniziano a mancare i desaparecidos, spesso morti viventi.
Mario. nel suo piccolo e nella sua follia, fa la sua parte.
si astengano gli spettatori da happy end, non è un film per loro.
per gli altri è un capolavoro che non si dimentica.

http://markx7.blogspot.it/2016/03/post-mortem-pablo-larrain.html

 

Viaggio a Tokyo (Tokyo monogatari) – Yasujirō Ozu

disse il regista Wim Wenders (che gli ha dedicato il film Tokyo-Ga), quando gli chiesero cosa fosse per lui il paradiso: “La cosa più simile al paradiso che abbia mai incontrato è il cinema di Ozu”.

difficile dubitarne.

il film di Ozu non è documentario, ma riesce a essere vero come un documentario, contiene la realtà, rappresenta la vita, è la Vita, senza bisogno di finzione, pur essendo finzione, né di effetti speciali.

si resta attaccati allo schermo, condividendo con i due vecchietti la rassegnazione, non è il migliore dei mondi possibili, ma si adattano, e non danno mai le colpe a nessuno.

i figli fingono, sperano che i genitori tornino a casa presto, che palle, solo una nuora, la vedova del loro figlio morto in guerra, li tratta come si deve.

molti anni dopo Tornatore si ispira al film di Ozu, per girare “Stanno tutti bene”, con il grande Marcello Mastroianni.

vogliatevi bene, guardate tutti i film di Ozu (un suo degno erede, sempre in Giappone, è Hirokazu Koreeda).

http://markx7.blogspot.it/2016/06/viaggio-tokyo-tokyo-monogatari-yasujiro.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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