«Fine pena: mai» di Pabuda
Il meglio del blog-bottega /135…. andando a ritroso nel tempo (*)
Fine pena: mai.
ma che storia, dai!
fine pena: mai.
mami, mami! ma… il mai… lo sai?
dov’è ‘sto mai?
mami, mamita!
dimmi, dimmi, se lo sai:
dentro al mai che ci fai?
è lungo il mai? è lento, è veloce?
grida forte, quand’arriva,
o sussurra soltanto, con un filo di voce?
ma quand’è il mai?
io no lo so com’è, tu lo sai?
fine pena: mai. mi faccio pena, sai…
fine pena mai:
suona male assai
questa storia del mai.
anzi, molto peggio, se lo sai:
lo sai perché mi fa paura?
‘sto mai, magari non lo sai,
ma è un’infinita tortura:
vuoto, sordo e silenzioso:
questo mai non cambia,
non suona e non canta mai.
(*) Anche quest’anno la “bottega” recupera alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché quasi 14mila articoli (avete letto bene: 14 mila) sono taaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva & viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. [db]
LA VIGNETTA – SCELTA DALLA “BOTTEGA” – E’ DI MAURO BIANI