Frammenti umani nelle strade (e sui treni) – 5
«A un passo dal culo mio» (*) cioè db raccoglie alcuni flashes; voi – se volete – fate i commenti e/o raccontate i vostri quotidiani frammenti
Questa volta un piccolo gruppo di persone imolesi (native o adottate importa poco, vero?) è sui treni in direzione Elba dove tutte saranno ospitate – che culo – o quasi accampate da amici. Ricapitoliamo: da Imola a Bologna, poi si cambia per Firenze, un altro trasloco a Pisa, a Campiglia Marittima c’è da aspettare (e prendere) un pullman… E lasciamo perdere il traghetto. C’è chi le chiama «vacanze povere».
Mura-che?
L’imolese 1 (Im 1)attacca discorso con la Sconosciuta 1 (sc 1).
«Come mi piacerebbe parlare il giapponese o almeno l’inglese bene per attaccare discorso con quei due che sembrano giapponesi».
Sc 1: «Perchè?».
Im 1: «A esempio per chiedere loro se hanno letto Haruki Murakami».
Sc 1: «Ma io amo Murakami».
Parlano un po’ dei suoi romanzi. Lei è un’insegnante in pensione.
Al momento di scendere Sc 1 fa: «Mi sa che dovrebbe leggere Philip Dick…». E scende rubando l’ultima battuta all’ammutolito Im 1 che adooooooora Dick.
Ferrovie dello Stato e stato delle ferrovie.
Un bagno su due è rotto ma l’altro non ha acqua, è sporco e affollato. Im 2 e Im 3 si lamentano. Arriva una ferroviera, cerca di aggiustare tutto. «Quasi eroica, oltretutto mi sa che non è lavoro suo» commenta Im 2.
Tarta-cosa?
«Hai visto il polpaccio?» sussurra Im 2.
«Eh?» risponde Im 4.
«La tartaruga» bisbiglia Im 2: «non è quella di CasaPound?».
«Abbassa la voce» replica Im 4: «sì mi pare, fasci maledetti. Riesci a vedere il tatuaggio sulla clavicola?».
«No, potrebbe essere 88 (**) però» esita Im 2.
«Maledetti nazisti» conclude Im 4.
La società dei consumati
«Mi restano solo 15 euri» si lagna Im 1.
«Ancora quel portafoglio hai? Sarà vecchio di 10 anni» sghignazza Im 3.
«Noooo,è più vecchio, lo avrò da 20 anni».
«Si vede, cade a pezzi» dice sconsolatamente Im 3.
«E non lo butto. Perchè se tutti facessero come te che appena una cosa invecchia la gettano via ci sarebbero sempre più rifiuti» fa Im 1, con il minimo di garbo consentito.
«Esagerato, al solito».
«Già, la catastrofe ecologica è roba che riguarda solo gli altri».
«Ma contano i sistemi globali…».
«Certo ma il tuo è un discorso paraculo, così ti scarichi la coscienza dai tuoi comportamenti quotidiani…».
I toni si sono appena-appena accesi, così Im 2 e Imm 4 fanno da “pacieri”.
Pullman/1
Tanti passeggeri e quasi si litiga per prendere posto. Anche perchè un senegalese (o nigeriano?) vuol mettere la sua Graziella nell’ampio portabagagli. Poi arriva un italiano che si tiene in grembo due sedie non minute; in pratica ospita tre posti. Ma è di pelle bianca.
Pullman/2
«Non c’è l’aria condizionata?» si lagna il solito Im 1.
«C’è ma quando si è in troppi funziona un attimo e poi si spegne» spiega una passeggera informata dei fatti.
«E allora a che cazzo serve?» dice fra sé e sé Im 1; poi rivolgendosi a Im 2: «Lo conosci il teorema del bus 94?».
«No».
«Allora poi te lo racconto (***) ma quando scendiamo di qui».
Pullman/3
«Sapete cosa successe alla fabbrica del signor Pullman?» chiede Im 1.
«Sìììì» rispondono gli altri tre in coro: «ce l’hai raccontata decine di volte».
«Allora sto zitto» (****).
(*) Stavolta i frammenti arrivano tutti attraverso db ma già giunsero alla “bottega” altre «microstorie» (grazie anche a Michele e Sandra) e su questa “linea del fronte” contiamo seeeeeeempre sul lavoro straordinario di vignettisti e fotografi. A presto.
(**) 88 indica HH perchè H è l’ottava lettera dell’alfabeto; dunque per i neonazisti è «Heil Hitler», un segno di riconoscimento.
(***) cfr «Il teorema del bus 94» di Lorella Zanardo
(****) se volete saperlo… scrivetemi.
NON RICORDO CHI MI HA SEGNALATO LA FOTO (MONCA) DEL MURO, FORSE L’ENCICLOPEDICO MASSIMO GOLFIERI.