Fratelli sudmediterranei
di Romano Mazzon
Stavo chiacchierando sul tram del più e del meno. Del più alto costo di ogni cosa e di quanto meno ormai si riesca a guadagnare. Ovviamente con un pensierino al boudoir italico e uno al laboratorio nordafricano.
Un uomo bengalese seduto vicino sorride sornione. Sornione quanto può essere in questo momento un operaio. Sornione quanto può essere uno che guadagna, quando capita, effettivamente di meno e spende, quasi sempre, di più rispetto a prima.
Ci spiega che il problema è il mercato globale ma che a pagarla sono sempre i lavoratori. Ci spiega che se Cina e India ci fanno paura adesso è perché non abbiamo ben capito: ora ci lamentiamo perché producono a basso costo. In questo modo hanno conquistato il mercato facendo spostare la maggior parte della produzione via di qui. Per ora Cina e India devono vendere in tutto il mondo per accumulare ricchezza ma il giorno in cui cinesi e indiani dovessero avere una discreta distribuzione della ricchezza? Perché dovrebbero fare fatica per esportare verso di noi che siamo pochini? Oltre alla produzione, spariranno anche le merci.
Alla sua fermata scende e ci salutiamo.
Quel che rimane è un folle investimento, dal livello comunale a quello nazionale, in grandi opere, infrastrutture indispensabili per lo sviluppo del paese, della regione, della provincia, del comune, del rione, della riqualificazione della villetta bifamiliare e dell’ampliamento della metratura del cesso con la vasca a idromassaggio.
Innovazione fatta di cemento e tondino! I più in malafede potrebbero dire che non sono proprio innovativi cemento e tondino ma dimenticano quante cose nuove possono permettersi tutti quelli che vi sono implicati a vario titolo.
Poi c’è la crisi. Il taglio si fa nel sociale, nell’istruzione, nella famiglia, insomma si tagliano i servizi a bambini, adolescenti e giovani.
Come punto fondante del primo futuro governo si potrebbe consigliare la dispersione di sostanze anticoncezionali negli acquedotti. Bloccando per qualche anno la nascita di nuovi bambini si potrebbe avere un notevole risparmio nella spesa pubblica, sopratutto se proiettata nel futuro con anche la possibilità di chiudere definitivamente le università. L’aumento dell’età pensionabile ai 75 anni, inoltre, garantirebbe la manodopera necessaria al sostentamento del sistema delle grandi opere.
Più o meno, stando ai giovani fratelli dell’altra sponda del Mediterraneo.
Colonna sonora ATPC – Tormento più o meno