«Fuggir lontano da dove»
Le poesie di Sergio Falcone nella lente di db (a seguire notizie forse utili più due pignolerie)
Di corsa a Roma (un tal giorno) db incontra Sergio Falcone, in precedenza conosciuto solo per posta elettronica.
Non sapete chi sia? Ve lo spiego così, come fossimo su «La settimana enigmistica»: 68 orizzontale “uno dei pochi vulcani attivi in Italia (nome e cognome)”. Sono 13 lettere. Sapendo che la quarta è una “g” e che la penultima è una “n” diventa facile: Sergio Falcone.
Dopo la prima conoscenza, un secondo e terzo incontro (sempre di corsa chè db è un maratoneta folle) ecco il colpetto di scena. Fra uno schizzo di lava e l’altro, Sergio Falcone regala a db un suo (vecchio) libro di poesie.
Tornando di nuovo a «La settimana enigmistica» ecco un quiz “per solutori più che abili”: «riuscirà il maratonmatto db a leggere le poesie?».
Risposta: ci riuscì.
Altri dettagli: le poesie gli piacquero e decise – al solito senza alcuna autorizzazione e tantomeno licenza – di parlarne in “bottega” (fare una recensione direbbero gli addetti ai lavori, ai livori e ai levrieri).
Sempre correndo. E dunque scusate il fiato pesante, l’evidente barcollare e occasionali pallottole di saliva sparate involontariamente…
Ecco le mie impressioni.
Sono tutte poesie insolite e belle. Come ogni scrittura densa bisognerà tornarci su (insomma rileggere) a distanza di tempo.
Apprezzo lo stile vario e il frequente cambio di passo. Il contesto è di urgenza: sos-(nel senso di SOS)peso, sorpreso ma anche ironico…
La prima – che dà il titolo al libretto – ve la cito per intero (maiuscole e minuscole come da testo)
fuggir lontano da dove
dove il cerchio
dove il
vien stretto da
I migliori versi (per me) sono in:
- «se la gente»
- le due lunghe poesie «santo» e «ci sono giornate in cui»
- «preciser» dove compare un gran vecchio che fu, cioè “faccia di pietra” Buster Keaton
- «compagni virgola»; assai mi piacerebbe dirvi che l’ho scritta io e ‘sto Falcone me l’ha rubbbbbata (però mentirei)
- «pur essendo dalla parte della ragione»: idem, cioè vorrei qui giurarvi che la scrissi io in una vita precedente e SF me la rubbbò, però non sarebbe vero
- «considerate le»: idem
- non ripeto “idem” per «il vaticano il.va» ma solo per paura dei gruppi animalisti atei e delle “femministe senz’anima” (prima che qualche papa, con contorno di spirito santo o forse trinità riunita, gliela r e g a l a s s e , of course)
- «dad.a.gire»
- «codice pin»
E ancora:
viva IVENS (di nome Joris suppongo) citato a pag 15
e viva, viva, viva tutto «il corpo di Majakovskij», la cui barca amorosa – si sa – purtroppo presto s’infranse
viva zio Andrè Breton che affiora là e qua, ma soprattutto dove non si vede
da pag 63 a 69 mi piace assai l’intreccio di «fogliodiviaobbligatorio» (i neretti f d v o sono nell’originale) ma dovrò scrutarci meglio; ho cercato in rete la storia di Adzovic Ramiz senza trovarla…
INSOMMA: su 57 poesie ne ho amate la gran maggioranza. Un libro che dunque vi consiglierei se… si trovasse in giro. Ma purtroppo è esaurito. Però non disperate e passate alla successiva sezione ovvero «nfu»
NFU: NOTIZIE FORSE UTILI
Se cercate «Fuggir lontano da dove» in qualche buona biblioteca sarà bene essere precisi: ne sono state pubblicate 800 copie da Le Nubi Edizioni (di Roma) nel 2006, con prefazione di Antonio Severoni.
Se non lo rintracciate nelle biblioteche ma vi siete incuriosite/i posso dirvi che l’autore ne ha ancora alcune copie e, dopo averlo consultato, sono autorizzato a svelarvi che chi ha WhatsApp (io no) può fargliene richiesta al 345 7858916.
DUE PIGNOLERIE
1 – Siccome gira un Daniele Barbieri (bolognese e fumettaro) che è anche poeta devo ribadire che io non sono lui; se questa vicenda vi incuriosce su Omonimie: Daniele Barbieri (x e y) potete addentrarvi nell’incredibile mondo delle coincidenze.
2 – Di solito in “bottega” il sabato sera regna “cicala” con le sue scelte poetiche. Però questa settimana lei è in vacanza, così mi sono appropriato dello spazio; ma la potete ritrovare qui (SCSP: salvo catastrofi sempre possibili) fra 7 giorni.