Fuori i fascisti dalle nostre città!

Comunicato di Non una di meno Perugia a seguito della condanna a due compagne

“colpevoli” di aver manifestato contro gli integralisti cattolici.

Esprimiamo tutta la nostra rabbia e indignazione per la condanna in primo grado a tre e due mesi di carcere di due nostre compagne (con sospensione condizionale della pena), ree di aver manifestato spontaneamente e gioiosamente contro le “sentinelle in piedi”,
integralisti cattolici la cui “libertà di espressione” si manifesta nel pretendere che altr* non siano (più liber* di scegliere sulle proprie vite e sui propri corpi.

A pochi giorni dalla grandiosa manifestazione contro la violenza maschile sulle donne e di genere, nella quale ancora una volta la marea femminista di NON UNA DI MENO ha riempito le strade di Roma, questa ridicola sentenza ci ricorda come la violenza di genere e dei generi sia sistemica e strutturale, e conviva con gli apparati dello stato.

Era infatti il 2014 e le Sentinelle in piedi quel 29 Marzo apparivano sulla scena politica per riaffermare la difesa della “famiglia naturale” e i confini della stessa come “antidoto” alle scelte di altri modi di vivere le relazioni e di fare famiglia e alla “dissolutezza” delle soggettività lesbiche, trans, gay, intersex queer e + .

Era il 2014 e la giunta di destra nella città di Perugia da poco insediata sapeva già benissimo chi appoggiare e su quali consensi navigare…
Era il 2014, e già molte delle politiche di austerity neoliberiste, e l’avanzata di destra dilagavano in Europa, preludendo alla vera e propria torsione reazionaria nella quale oggi viviamo.
Già, era il 2014, e ora al tramonto del 2018 quella che sembrava un’ombra nera unitaria agli ultimi rantoli ci appare come un fascismo molecolare, sempre più presente nelle nostre vite quotidiane e ormai senza più vezzi anche nei governi di molti paesi.
Non ci sembrerà dunque un caso se il frontman di molte iniziative cattofasciste, dal “family day” in poi (tutte correlate da un’atavica paura del cosiddetto gender), come pure sostenitore delle sentinelle in piedi, l’onorevole Pillon, sia ora il vicepresidente della
commissione infanzia e adolescenza e senatore firmatario dell’ omonimo
disegno di legge che in pratica è contro il divorzio.

Trump, Orban in Europa, Minniti e i lager in Libia prima e ora Salvini con le sue politiche reazionarie e il suo DDL su sicurezza e immigrazione: tra i tanti provvedimenti liberticidi di quest’ultimo basti citare il rafforzamento e l’estensione dei daspo, la costruzione
di un modello razzista e di apartheid per il paese, che parte dall’annullamento della protezione umanitaria.
E poi la sedicente chiusura dei porti, la violenza dei e ai confini, lo sfruttamento e la precarietà, i lavori forzati ad esempio quelli del reddito di sudditanza (pardon) di cittadinanza.
E ancora Pillon con questo suo vergognoso disegno di legge, le mozioni antiabortiste che stanno infettando varie città d’Italia, e l’assoluzione degli stupratori in tutti i paesi del mondo, ultima per notizia in Irlanda: la vittima indossava un tanga.
E ancora, in Italia Fontana ministro della famiglia, la messa in discussione dell’aborto in Argentina, in Polonia, in Irlanda.
La sentenza emessa pochi giorni fa a Perugia è in perfetta continuità con questi che sono solo alcuni degli avvenimenti e dei personaggi che in una trama complessa e molteplice attanagliano e minacciano le nostre vite, la nostra libertà, i nostri diritti, i nostri corpi e
desideri.
Le accuse, alla stregua dell’assurdità di tutto l’impianto processuale, sono cadute: disturbo della quiete pubblica per degli “ombrelli colorati” e un “tamburello di grosse dimensioni” e per un “bacio concupiscente” inammissibile in quanto omosessuale e quindi di per sè disgustoso, potenziale minaccia alla serenità delle famiglie eterosessuali…tutte le accuse, tranne la frase “fuori i fascisti dalla città”, rivolta alle sentinelle,che è diventata un pretesto per condannare, comunque, due compagne con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale.
E allora lo diciamo noi, insieme alle nostre compagne:
Sì c’erano molti fascisti in quella manifestazione, e anche sessisti e omofobi che occupano sempre di più posizioni di potere, e vogliono controllare le nostre vite, imponendoci come unico modello la famiglia eterosessuale, mononucleare, fondata sul matrimonio, in cui le donne sono subordinate. Ma sono anche razzisti e fascisti perché la sola famiglia che ci propinano e alla quale vogliono assicurare diritto di cittadinanza è bianca, coloniale e borghese.
Siamo orgogliose delle nostre compagne che come attiviste sono state prese di mira da questa ignobile sentenza, che ha come intento il voler dare un esempio di disciplinamento del potere autoritario.

Questo è il nostro coro: se toccano una toccano tutte!
Ci volete sottomesse, ci avrete ribelli!

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *