Furundulla 233 – Post pictura…

…vignette “post carcere” anni ’80

di Benigno Moi

Assodato che le vignette non vanno spiegate… ma sono un sasso buttato come spunto di riflessione, per ogni vignetta almeno un link (forse)

T’ango e t’angherò 

Tango è stato un settimanale satirico, inserto del quotidiano del Partito Comunista, l’Unità. Uscì dal 1986 al 1988, diretto da Sergio Staino. Erano gli “anni del riflusso”, dopo un ventennio di forti e vasti movimenti, anche duri e violenti, che avevano allargato la frattura fra il Partito Comunista e una buona parte del mondo che si richiamava alla sinistra extraparlamentare. Al PCI poteva far comodo cercare di ricostruirsi una credibilità anche all’interno delle aree politiche alla sua sinistra. E la satira poteva essere uno strumento efficace che i vertici del giornale e del partito, pur fra forti resistenze, finirono per accettare.*

Nel numero 19 di Tango, del 21 luglio del 1986, fu pubblicata un mio disegno, nella rubrica della posta, accompagnata dalle poche righe con cui l’avevo mandato. Da subito Tango (rivista) metteva in prima pagina  un disegno dedicato al tango, inteso come ballo, accompagnato in quarta di copertina da una rubrica tenuta da Meri Lao che abbinava al disegno il testo di una canzone tango.

Inutile dire che io speravo di finire in prima pagina col disegno stampato in grande, come fu precedentemente per Hugo Pratt, Reiser, Topor, Liberatore, Crepax, Giardino, Milazzo, Pazienza, Toppi, Fellini, Staino… e poi sarebbero arrivati fra gli altri Manara, Igort, Jacovitti.

Invece, in quel numero, al mio disegno fu preferito quello di Renato Guttuso, che sarebbe fra l’altro morto alcuni mesi dopo.

A parte la facile ironia vado ovviamente orgoglioso di quella pubblicazione, pur “marginale”, su quell’inserto che raccoglieva una buona parte dei mitici collaboratori de “Il Male”, con eccezione di Sparagna e altri meno propensi a mediare col PCI. Il disegno non era neanche male, e mi pare riesca a sintetizzare la malinconica follia della vita in cella. E c’era pure l’accenno alla libertà con la rottura in alcuni punti del “quadrato/cella”. Era dedicato ai miei compagni ancora in carcere, anche se dubito che in molti l’abbiano visto. Non  leggevano molto l’Unità, i miei amici. Nonostante Staino.

 

 

 

* https://it.wikipedia.org/wiki/Tango_(rivista)

 https://www.unita.it/2023/05/26/storia-di-tango-linserto-settimanale-satirico-diretto-da-sergio-staino-dellunita/

 https://www.arengario.it/opera/407474/

 

 

 

 

Una decina d’anni fa, per un progetto, poi abbandonato, di realizzare una pubblicazione con contributi artistici e letterari che raccontassero gli anni del carcere dal punto di vista della nostra “area politica”, mi chiesero di selezionare alcuni dei disegni di Basta col sole a scacchi. Per l’occasione disegnai anche una sorta di presentazione, che propongo sotto, e che testimonia pure che sino ad allora non pensavo proprio di rimettermi a vignettare, ad eccezione di cose legate al mio lavoro di progettista o disegni per occasioni famigliari. Che, magari, potrei anche decidere di pubblicare.

Sanchi??

Chiudo con un disegnino che vuole rompere la “monotonia” delle vignette sul carcere, e/o forse spiegare perché faccio meno vignette sull’attualità.

Che poi non è vero che non so chi sia… è stato anche testimonial del libro di Barbieri e Cicinelli…

 

L’origine del nome dato alla rubrica Furundulla si può scoprire qui: hastagasa

La Furundulla precedente  furundulla232

La raccolta delle vignette sul carcere degli anni 80 da qui  carceraria 1

 

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