Gabrielsson, Haynes, Malvaldi, Verde
4 recensioni giallo-noir di VALERIO CALZOLAIO
Pineta (tra Pisa e Livorno). Giugno 2011. Il matematico quarantenne separato claustrofobico ateo barista Massimo Viviani ha cambiato appartamento (bifamiliare con giardino vicino al mare) e rifatto il locale (mitico BarLume, ove torna la procace rossochiomata banconista 26enne Tiziana). Inciampa e si rompe il crociato anteriore. Lo angustiano la Gorgoneide friggitrice del piano di sopra della casa e i quattro vegliardi che dalla mattina giocano a carte e spettegolano su tutti al tavolo sotto l’olmo o nelle seggiole dentro il bar. Sono il nonno Ampelio (85enne ex ferroviere), Aldo (prelibato ristoratore momentaneamente disoccupato), Pilade (la moglie lo ha messo pure a dieta) e Gino. Nel suo lustro involontariamente monastico, gli hanno già dato lo spunto per scoprire due assassini. Accade ancora, un omicidio plurinascosto con cura 21 anni prima, vendite furbe. Li aiutano il basso commissario Fusco e l’ortopedico gay Berton. Leggerezza popolare e molta cultura chimica per la nuova commedia gialla del divertente Marco Malvaldi (“La carta più alta”, Sellerio 2012, pag. 202, euro 13), in terza su Max, presto in tv. Godibile.
Roma. Estate 1955. Sulle rive del lago di Castelghedino (“verso” Ostia) viene trovato per caso il cadavere di una ragazza sgozzata e sventrata, poi decapitata, a lungo anonima, infine individuata come Caterina Mazzarese, di origine siciliana, orfana, single (si direbbe ora) molto capace di attrarre maschi (non solo dopo aver lasciato la povera casa con madre sciatta, sorella minore, patrigno sexy), precaria donna di servizio, uccisa il giorno del 22esimo compleanno. Non si capisce proprio perché (non era incinta) e da chi (improbabili frequentatori noti). Indaga il commissario 45enne Leopardo Malerba, sposato con la squallida Carolina, hanno un figlio ritardato, lui va a puttane (soprattutto nei casini, soprattutto da Cesarina) e ben presto si capisce che conosceva anche la morta. Pur ben organizzati, confusi precari artifizi letterari nel nuovo romanzo dell’interessante (già con discrete prove all’attivo) 61enne campano-romano Nicola Verde (“La sconosciuta del lago”, Hobby & Work 2011, pag. 296, euro 18), alternando prima sulla morta (e anche altri/e) e terza sul poliziotto. Rubano vecchi gialli. Poco cibo, Tristezza e “Only you”.
Eva Gabrielsson
Stieg e io
Marsilio 2012
pagine 174 euro 16
originale 2011, traduzione di Raffaella Fontana
Svezia 1954-2004 e mondo 2004-2012. Con l’aiuto della giornalista francese Colombani, l’architetto Eva Gabrielsson racconta Stieg Larsson prima e dopo l’attacco cardiaco che lo uccise 50enne nel novembre 2004, mentre era in stampa il primo tomo della trilogia (luglio 2005) che lo ha reso famoso e ricchissimo. Erano stati insieme per 32 anni, dividendo scelte e azioni, lotte e letture, pensieri e scritture, amore e viaggi. La morte e il successo postumo di Larsson li hanno divisi. Appunto: Millénium, Stieg et moi. Lui, militante antifascista “femminista” giornalista autodidatta, non ha gestito fama e denaro dei propri libri. La legge svedese lo ha impedito finora anche a lei (nata nel 1953), che rivendica almeno la proprietà intellettuale, i diritti morali, di poter terminare il quarto volume. Chissà?!
Lancaster e Londra. Ottobre 2003 – Maggio 2010. L’ossessione dell’attraente Catherine Cathy Bailey dai 24 ai 31 si chiama Lee Anthony Brightman. Stufa di relazioni serie, ogni sera esce per bar con le amiche, si ubriaca e spesso fa sesso con chi capita. Lo conosce in un locale, è proprio bello, occhi azzurri, capelli corti biondi, labbra sensuali. Fa il buttafuori, forse. No: è un agente in operazioni sotto copertura, appare scompare, la conduce in un vortice di lussuria gelosa, a tratti vivace, talora cupa e aggressiva. Finché non iniziano vere e proprie violenze, ma lui è della polizia e riesce a far sembrare lei strana e autolesionista, anche facendo il gentile e ammiccante con le amiche. Cathy si salva per caso e lo condannano blandamente, si trasferisce, ha ossessive compulsioni, vive nel terrore, finché … Bello e terribile l’esordio letterario dell’analista di polizia Elizabeth Haynes (“Nell’angolo più buio”: Giano 2011, pag. 446 euro 18; originale 2011, traduzione di Chiara Brovelli) in prima, alternando il periodo dell’incontro e il periodo degli attacchi di panico. Noir criminale, non domestico! Eppure gli uomini cucinano bene.
UNA BREVE NOTA
Appuntamento con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su “Il salvagente“.