Ghiannis Ritsos: «Debito autunnale»
79esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
Debito autunnale
La casa profuma già di autunno. E una volta ancora siamo impreparati,
senza pullover né sciarpe. Nuvole inattese
dal mattino oscurano le colline. Dobbiamo sbrigarci
a fare un po’ di provviste, perché tra poco arrivano
i venti sbraitanti. I vapori della cucina
occupano il primo posto nel silenzio del corridoio. A uno a uno
chiudono i locali sul mare. Sul molo bagnato
pacchetti di sigarette vuoti, recipienti di plastica, giornali
e i gatti randagi affamati che guardano
l’orologio della dogana privo di lancette. Domande dimenticate
cigolano di nuovo come banderuole arrugginite
sui tetti di case abbandonate, i cui proprietari
sono morti di tisi anni fa senza lasciare eredi.
Ma tu, a dispetto della pioggia e dei venti, insisti
sotto la tua lampada, su questa sedia dura,
per lasciare qualcosa a chi verrà dopo – almeno due versi,
scritti con la mano della pioggia, che indichino tremanti
sempre, sempre, in direzione del sole.
[da «Molto tardi nella notte», traduzione di Nicola Crocetti]
(*) Ogni sabato ricordo che qui regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Io e lei abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto.lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perrrrrrrrò prima del consueto «ci rivediamo qui fra 7 giorni» vi svelo un segretuccio su questa cicalata 79esima: doveva essere «Di mia madre nulla saprei dire» che però (ecco il perché del link) era al diciannovesimo appuntamento sabatoso; così io scelgo Ritsos e naturalmente «ci rivediamo qui fra 7 giorni».[db]