Giovanni Burgio: Infezione genomica
« L’informatica ha fino ad ora rivoluzionato la forma del nostro mondo (…) La genetica, invece, sta rivoluzionando l‘essenza del mondo » . Vero, falso o verosimile? Più speranze o più minacce? Comunque la pensiate, date un’occhiata a « Infezione genomica » (Delosbooks: 308 pagine per 14 euri) di Giovanni Burgio. Lettura estiva ideale sotto l’ombrellone, in baita, nel rudere di zia Cecilia o… sul terrazzino di casa. Ignoto l’autore ma buono il libro; tutto il contrario della rori (robaccia riciclata) dei soliti noti che vi rifilano i quotidiani spacciandoli per grandi noir.
Il cinquantenne Burgio lavora – così il risvolto di copertina – come ricercatore universitario «nel campo dell’entomologia e della lotta biologica nella facoltà di Agraria » a Bologna. Ha pubblicato una ventina di racconti, perlopiù fantascientifici, apprezzati e premiati; questo è il suo primo romanzo (e ha vinto il premio Odissea).
Un trhriller fantascientifico è forse la definizione più efficace per questo romanzo che si dipana su tre piste (due si uniranno quasi subito) muovendosi fra Monaco e Bologna con puntate più rapide a Rimini e in Finlandia. Se vi dicessi di più sarei un boia perchè inevitabilmente vi toglierei il gusto di leggere. Non è un capolavoro e, secondo me, qualche taglio avrebbe giovato. Ma Burgio ha idee, ha ritmo, i personaggi sono autentici e dunque mi auguro che continui.
Colonna sonora (usata dall’autore): Laurie Anderson, molto Glenn Gould, Jeremy Rifkin (non è un musicista? fa lo stesso),”Il flauto magico”, Chet Baker e le “Variazioni Goldberg” di Bach. Storie da scavare: quelle di Rosalind Franklin, “la dark lady del Dna”, derubata delle sue ricerche e di Lynn Margulis. C’è anche una falsa-vera Rita Levi-Montalcini.
Se non ricordo male l’Atc è l’azienda bolognese dei trasporti. Invece la sequenza A, G, T, C… no, non posso dirvelo. E’ pericoloso.
