Giovanni Raboni: «Dopo la vita cosa?»

107esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

Dopo la vita cosa? ma altra vita,

si capisce, insperata, fioca, uguale,

tremito che non s’arresta, ferita

che non si chiude eppure non fa male

non più, non tanto. Lentamente come

risucchiati all’indietro da un’immensa

moviola ogni cosa riavrà il suo nome,

ogni cibo apparirà sulla mensa

dov’era, sbiadito, senza profumo…

Bella scoperta. È un pezzo che la mente

sa che dove c’è arrosto non c’è fumo

e viceversa, che fra tutto e niente

c’è un pietoso armistizio. Solo il cuore

resiste, s’ostina, povero untore.

[da «Ogni terzo pensiero»]

 

(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

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