Giro del mondo con Nellie Bly

Il 25 gennaio 1890 (72 giorni, 6 ore, 11 minuti e 14 secondi dopo la partenza da Hoboken) arrivò a New York.

di Barbara Bonomi Romagnoli

Difficile trovarla nei manuali di giornalismo , eppure la fama di Elizabeth Jane Cochran in arte Nellie Bly è acclarata: nata poco dopo la prima metà dell’Ottocento in Pennsylvania, fu la prima giornalista investigativa statunitense e nel 1890 migliaia di persone l’aspettarono per festeggiare il suo rientro a New York dopo che in settantadue giorni, sei ore, undici minuti e quattordici secondi aveva compiuto il giro del mondo (*) da sola, con un solo cambio di vestiti.

Tutto inizia 5 anni prima, quando invia una lettera di protesta al Pittsburgh Dispatch per aver ospitato un articolo dove si sostiene che le donne debbano stare a casa e assolutamente non lavorare: si rivolta a quella tesi e scrive un testo furente. Il direttore resta colpito dalla sua determinazione e l’assume, lei inizia subito ad appassionarsi al mestiere e si occupa di indagare le condizioni delle lavoratrici in fabbrica. Nel 1886 riesce perfino a farsi inviare in Messico e racconta da lì storie di povertà e corruzione. È in quegli anni che nasce il suo pseudonimo Nellie Bly, perché accanto alle soddisfazioni non manca chi, come gli industriali, protesta per i suoi articoli e fa pressione perché non si occupi di diritti e lavoro, cercando di relegarla alle cosiddette questioni “femminili” di moda e cucina. Non accetta di essere messa da parte e si trasferisce a New York: riesce a convincere anche Joseph Pulitzer ad assumerla, firma una importantissima inchiesta sugli istituti psichiatrici dove entra sotto finta copertura. Fingendosi pazza vede tutto l’orrore e definisce il manicomio «una trappola umana per topi», uno scoop senza precedenti che portò alla riforma degli istituti per la salute mentale dello Stato di New York.

Il suo spirito ribelle la portò fra l’altro a occuparsi di come erano trattate le detenute nelle fabbriche, dei bambini abbandonati, delle condizioni di lavoro delle domestiche. Dopo una breve parentesi per un matrimonio che si rivelò fonte di guai, nel 1914 allo scoppio della prima guerra mondiale si fa inviare al fronte austriaco dal New York Evening Journal. Le sue cronache colpiscono perché si capisce quanto lei sia letteralmente nel fango insieme ai soldati. Rientra a New York per continuare l’attività giornalistica ma una polmonite la colpisce fortemente, muore il 27 gennaio1922 a soli 57 anni.

Su Rai Storia è possibile vedere un bel documentario ricostruito con immagini e foto dell’epoca all’interno del ciclo Lady Travellers, storie di donne viaggiatrici e di imprese straordinarie fra ‘800 e ‘900.

http://www.raiscuola.rai.it/articoli-programma/lady-travellers-elizabeth-jane-cochran-detta-nellie-bly/35972/default.aspx

(*) imitando cioè il personaggio di Phileas Fogg protagonista del libro di Jules Verne dove si raccontava di un giro del mondo in 80 giorni.

LA “BOTTEGA” consiglia l’ascolto di «Nelly Bly» eseguito da Art Blakey & The Jazz Messengers (lo trovate in rete). Restando in jazz ma parafrasando Verne c’è Enrico Rava – Il giro del giorno in 80 mondi – YouTube

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

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