Gli sbirri cambiano (grazie al jazz?)
di Pabuda
scena sgranata in bianco e nero:
sembra un vecchio film,
un cattivissimo hard boiled,
ma è un fottuto sfratto tutto vero:
la sbirraglia incalza
Charlie Mingus colla figlioletta
per tirarli fuori dallo studio
– ch’è un pieno magazzino polveroso –
e gettarli in strada in tutta fretta.
su un camion caricano anche tre
vecchi vestiti, degli scatoloni di spartiti,
un po’ di settantotto giri e dei trentatrè,
pezzi di corda, giochi, stracci,
un fucile e il contrabbassone
poderoso e screpolato
come il suo padrone.
..
scena a colori (valanghe di pixel):
due file di garbatissimi sbirri
colla divisa della festa
regolano l’accesso ordinato
del pubblico anzianotto
alla New York Town Hall
per la prima mondiale di Epitaph:
uno sbirro giovane
spinge una vecchietta in sedia a rotelle.
la vedo sorridere proprio in questo momento
e ci scommetterei:
lo sbirretto manco immagina:
lei faceva parte dell’ala tostissima
del movimento:
leggermente più a sinistra delle Pantere:
senza giustizia niente pace.
viene da sorridere anche a me e il mio sorriso
mi piace.