Grammi di sabbiosa poesia
di Sandro Sardella
da tempo pensavo di dedicare una nota d’acqua a quel poeta
schivo inquieto e raffinato che fu Roberto Voller.
la fortuna dei buoni poeti è che qualche briciola del loro fare rimane
tra carte e memorie e, quando meno te l’aspetti senti sfrigolare quel
che pareva disperso nei tempi.
ho ripescato i suoi piccoli discreti libri ..
la scrittura di Roberto Voller è asciutta scarna .. a volte secca come
una bestemmia .. che fluisce sbatte contro gli ostacoli .. saltella ..
altrimenti dritta esplosiva come un proiettile .. lacerante impietosa.
da: “Grammi” – Ed. Gazebo – Firenze – 2001
è così buio ma così buio
che mi credo qualcuno
c’è un dramma
un dramma più la crisi:
la gente espropriata
dalla possibilità di comprendere
dilaga in tutti i campi
s’addormentò
fiore
nella guerra degli uomini
era tanto stanco
il commissario aprì la finestra:
ne uscì vento
anarchista
il debole si chinò
di fronte al forte
la palla gli passò
sopra la schiena
troppe poesie
morì il poeta
da: “Nel cucchiaio” – quaderni di Salvo Imprevisti – Firenze – 1979
a cosa pensi
operaio del terzo turno
nell’alba di burro e acciughe
quando il cottimo ciondola la testa?
da: “Plazer” – Ed. Gazebo – FI – 2006
oggi abbiamo occupato la fabbrica
ma sappiamo che nessuno (di noi)
può fermare la logica del profitto
ci avevano promesso lavoro e più soldi
ma dieci di noi dovevano andarsene
evviva il sindacato! prima della tratta-tiva
erano ventidue che dovevano andarsene
siamo usciti dalla fabbrica (per i nostri figli)
ne sono rimasti dieci-dentro-
(a loro appartiene la fabbrica)
il padrone ha pisciato di nuovo
sulle sue mura perimetrali
contrassegnando il territorio
non mi è mai piaciuto
mansueto
schiacciare il naso e le palme delle mani
su cristalli di ricche vetrine
ho preferito incazzato
fracassarle con un sampietrino
(jadis)
(artrite)
ancora non ce l’hanno fatta
a scioglierci il pugno
mai farsi pestare i piedi
dai padroni
(e dai ballerini di flamenco)
Roberto Voller (Firenze 1938 – 2007) è stato dal 1975
sino alla fine del 1983 nella redazione di «Salvo
Imprevisti». Redattore a suo tempo di
«abiti-lavoro» (Quaderni di scrittura operaia) ha
collaborato a varie riviste, tra cui «Quasi», «Antigruppo»,
«Lettera», «Carte segrete», «Action poètique», ecc. Ha
fatto parte della cooperativa libraria “Punti di mutamento”.
Ha pubblicato i seguenti ciclostilati e libri di poesia:
«Si va?» (ciclostilato di Salvo Imprevisti, Firenze, 1975);
«Nel cucchiaio» (Edizioni Salvo Imprevisti, 1976);
«Poesia» (con Luigi Di Ruscio, ciclostilato di Salvo
Imprevisti, 1979); «Peer Gynt» (Quaderni di Barbablù,
Siena, 1981); «Grammi» (Gazebo verde, Firenze, 2001);
«Plazer» (Gazebo, 2007).
grazie da parte del Figlio.
Un saluto.
Fabio Voller