Grazie
“grazie al cielo lavoro”
mi dicono di dire.
non dico di no
sì, ma… boh:
non so manco che lavoro faccio…
di certo non il mio:
faccio il loro
di lavoro,
che mica han voglia
di farlo, loro,
il lavoro che faccio io.
però è pattuito
che alla fine del mese –
tramite certi oscuri intermediari,
degli amici loro banchieri –
mi mollano, in cambio
del lavoro gramo
che sbrigo al posto loro,
un po’ di grano.
a vederlo così
– a parte la storia sospetta
di quei trafficanti di stipendi
rintanati nelle banche –
sembra un sistema geniale.
poi qualche dubbio ti viene
facendo due conti:
rispetto ai guadagni loro
(fatti senza far niente)
quella specie di mancia mensile
è solo una frazione infinitesimale!
io quegli sghei me li faccio bastare,
però pensare
che loro siano così tanto più
smaliziati e sfacciati
di me
certe notti, per dire, non mi lascia dormire.