Grazie Gianni (23): «A comprare la città di Stoccolma»
ventitreesimo appuntamento – di 52 – con Rodari (*): la scelta di Rosalba Capozzi
Al mercato di Gavirate capitano certi ometti che vendono di tutto, e più bravi di loro a vendere non si sa dove andarli a trovare.
Un venerdì capitò un ometto che vendeva strane cose: il Monte Bianco, l’Oceano Indiano, i mari della Luna, e aveva una magnifica parlantina, e dopo un’ora gli era rimasta solo la città di Stoccolma.
La comprò un barbiere in cambio di un taglio di capelli con frizione. Il barbiere inchiodò tra due specchi il certificato che diceva: «Proprietario della città di Stoccolma» e lo mostrava orgoglioso ai clienti, rispondendo a tutte le loro domande.
– E’ una città della Svezia, anzi è la capitale.
– Ha quasi un milione di abitanti, e naturalmente sono tutti miei.
– C’è anche il mare, si capisce, ma non so chi sia il proprietario.
Il barbiere un poco alla volta mise da parte i soldi, e l’anno scorso andò in Svezia a visitare la sua proprietà. La città di Stoccolma gli parve meravigliosa, e gli svedesi gentilissimi. Loro non capivano una parola di quello che diceva lui e lui non capiva mezza parola di quello che gli rispondevano.
– Sono il padrone della città, lo sapete o no? Ve l’hanno fatto il comunicato?
Gli svedesi sorridevano e dicevano di sì, perché non capivano ma erano gentili, e il barbiere si fregava le mani tutto contento:
– Una città simile per un taglio di capelli e una frizione! L’ho proprio pagata a buon mercato.
E invece si sbagliava e l’aveva pagata troppo, perché ogni bambino che viene in questo mondo il mondo intero è tutto suo e non deve pagarlo neanche un soldo, deve soltanto rimboccarsi le maniche, allungare le mani e prenderselo.
Ecco assolto il piacevole compito: mi ha dato l’occasione di riprendere in mano un piccolo libro – Favole al telefono – che in è realtà un grande scrigno: davvero si fatica a scegliere fra tante perle. Personalmente vedrei questo breve testo come incipit agli articoli 1 e 2 di una futura Costituzione Planetaria: «Il mondo non è in vendita» e «Il mondo appartiene a ognuno». [Rosalba]
(*) Gianni Rodari è nato il 23 ottobre 1920. Per ricordarlo è partito “L’ANNO RODARIANO”. Io lo amo molto e penso di essere in numerosa (e bella) compagnia. Così ho deciso di festeggiarlo in bottega almeno fino all’ottobre 2020, cioè per 52 settimane. Ho chiesto a 51 fra amiche e amici di scegliere un suo brano. Perciò ogni lunedì – dalle 02 – lettori e lettrici della bottega potranno scoprire come qualcuna/o ricorda Rodari e magari commentare o fare le loro proposte. Ho una ideuzza per tutte/i: nello spirito “rodariano” mi parrebbe una bella iniziativa se ogni lunedì chi passa di qui poi regalasse il testo letto a qualcuna/o, possibilmente proprio a persone che leggono poco o nulla. Così per «vedere l’effetto che fa». Ci state? [db]