Grazie Gianni (37): «Da guardare e ascoltare…

a 100 anni dalla nascita»

37° appuntamento – di 52 – con Rodari (*): i consigli della redazione di Riforma.it (**)

Rodari da guardare e ascoltare a cent’anni dalla sua nascita

di Redazione (**)

Fate conoscere Gianni Rodari ai vostri figli ma, «non come alternativa alla televisione perché non funziona». Vi proponiamo alcuni link interessanti

Il 23 ottobre 2019 sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti per l’anniversario dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari. Un anno pieno di ricordi, di iniziative e di omaggi alla creatività del più importante autore della letteratura per l’infanzia. 

Oggi proponiamo per queste giornate da passare nelle vostre abitazioni con i vostri figli alcuni link interessanti da guardare. Se, invece, avete alcuni libri di Rodari in casa meglio, vi consigliamo ovviamente la lettura insieme alle vostre bambine e bambini.  

Gianni Rodari nasce a Omega, sul Lago d’Orta, il 23 ottobre del 1920 e dopo un’infanzia comune a 11 anni fa richiesta per entrare in un seminario per frequentare il ginnasio. Le sue ottime capacità e la sua propensione allo studio lo fanno distinguere tra i compagni di classe e lo rendono l’alunno con i risultati migliori, confermati poi anche nelle classi successive. I suoi anni di studio sono caratterizzati dall’abbandono degli studi liceali e l’iscrizione alle scuole Magistrali. […]. Ma è nel 1936, con la prima vera pubblicazione di otto racconti che inizia il suo percorso editoriale. […]

L’esperienza di vita di Gianni Rodari – ricorda Esperance H. Ripanti su Riforma.it – è costellata di passaggi duri e scelte complesse che ne segnano il carattere. Nel 1941 vince il concorso per maestro e inizia a insegnare come supplente. […] La caduta del fascismo gli permette di avvicinarsi nel 1944 al Partito Comunista e di partecipare alle lotte della resistenza. A 40 anni inizia la sua carriera da scrittore grazie alla casa editrice Einaudi con cui pubblica il suo primo libro «Filastrocca in cielo ed in terra». È il 1959; Rodari dovrà aspettare alcuni anni per riuscire a vivere con le sue parole grazie alla collaborazione con «La via migliore» e la notissima collana de «I quindici».

La parte più cospicua della vita editoriale del principale scrittore italiano per bambini è caratterizzata da importantissime collaborazioni, solo nel 1970 vincerà il Premio Andersen, il più importante riconoscimento per la letteratura dell’infanzia che lo rende famoso in tutto il mondo. Proprio da quegli anni inizia a pubblicare con Einaudi e poi con gli Editori Riuniti. Un percorso di scrittura che ha lasciato sugli scaffali di librerie e biblioteche testi indimenticabili tra i quali Filastrocche lunghe e cortePerché l’arcobaleno esce quando piove? Parole per giocare,Grammatica della fantasiaFilastrocche in cielo e in terraFavole al telefonoIl pianeta degli alberi di Natale. E tanti altri… 

Video consultabili su youtube:

Neri Marcorè legge Gianni Rodari

«Tutti a bordo! Pescatori di Livorno, fate disoccupate, l’intera dinastia dei Poltroni e tutti gli altri: si parte per un viaggio nel vasto regno della Fantasia. E saranno filastrocche impertinenti, giochi di parole e favole a rovescio, come quella del paese dove la bugia era obbligatoria. Con leggerezza e allegria, il grande poeta dell’infanzia continua a incantare con la sua amatissima raccolta di filastrocche. Pubblicate per la prima volta nel 1960, le Filastrocche in cielo e in terra furono ampliate da Rodari nel 1972». 

Claudio Bisio legge «Favole al telefono» di Gianni Rodari. Da Giovannino Perdigiorno ad Alice Cascherina, Favole al telefono è una raccolta di storie che un papà commesso  viaggiatore narra ogni sera per telefono alla sua bambina. Con fantasia giocosa, geniale umorismo e con l’uso strampalato del linguaggio, Rodari invita grandi e piccini a guardare lontano, percorrendo le strade della tolleranza e le vie dell’amicizia.

«Gianni Rodari – scrive il sito di Rai Scuola – legge la filastrocca di Giovannino Perdigiorno e spiega la sua idea sulla scrittura per bambini. Giulio Einaudi (allora editore di Rodari) interviene sul rapporto dell’autore con la casa editrice e racconta l’inizio del loro connubio. Rodari, veniva dal giornalismo laico, progressivo degli anni ‘50 ed era direttore della rivista Il pioniere, in cui si parlava di attualità, di diritti e di valori. Il Rodari giornalista, soprattutto con “Benelux”, scavava e denunciava scandali e potere, con semplicità. Sapeva colpire, far sorridere e pensare. Tullio De Mauro si sofferma sul significato delle filastrocche di Rodari: per lui era importante buttare all’aria l’ordine naturale, precostituito, delle cose, per ricostruirlo in modo più umano. Rodari seguiva uno schema della “grammatica della fantasia”: partendo da due parole (per esempio, scarpa e pianeta) arrivava a scoprire i percorsi reali che le legavano. Conclude Emanuele Luzzati: “Rodari sapeva comunicare e cogliere i suggerimenti dei bambini”».

Donatella Lombello, studiosa di letteratura per l’infanzia, racconta Gianni Rodari. Servizio di Francesca Boccaletto

Riprese di Elisa Speronello. Montaggio di Anna Bellettato

Si ringrazia per la preziosa collaborazione “100 Gianni Rodari” di Edizioni EL, Einaudi Ragazzi ed Emme edizioni. Segui Il Bo Live sui social!

Dalla Tv Svizzera I bambini intervistano Gianni Rodari.

«Ho scoperto Gianni Rodari quando ho iniziato a cimentarmi con la scrittura per l’infanzia – afferma Bernard Friot sul sito rai cultura -. Ma solo poco a poco ho capito quanto questo incontro mi abbia influenzato, e oggi, dopo oltre trenta anni di scrittura sento sempre più il bisogno di tornare a lui, ai suoi libri per bambini e a i suoi testi sul mestiere dello scrittore per ragazzi: così si apre l’articolo “Quel che io devo a Rodari” di Bernard Friot, apparso sul numero speciale dedicato a Gianni Rodari dalla rivista Andersen. In questa intervista, realizzata nel foyer del teatro della Corte di Genova, Friot si sofferma sul senso di responsabilità dello scrittore per ragazzi da lui ripreso proprio da Rodari e sulla necessità di mettersi al servizio dei lettori. Parla poi dell’importanza del linguaggio per Rodari, dei suoi giochi sugli errori che servono ad aumentare la consapevolezza linguistica e la creatività dei ragazzi. Si sofferma infine sulla Grammatica della fantasia rodariana, suo grande punto di riferimento anche per le riflessioni sul bisogno di storie che accomuna giovani e meno giovani.

L’avventura dello Zero (0)

Primavera, filastrocca di Gianni Rodari (1920-1980), illustrata da Emanuele Luzzati (1921-2007); musica: I Variazione su “Dieu d’amour” di W.A. Mozart

Scherzi di Carnevale. Filastrocca di Gianni Rodari (1920-1980)

Una nuova invenzione

Filastrocca solitaria

Gianni Rodari è un autore di culto per i più piccoli e non solo; le sue storie piacciono a tutti, grandi e bambini, perché pur utilizzando semplicità e immediatezza, riescono a descrivere sentimenti e concetti universali e profondi. 

Ah… dimenticavamo… ci sono alcune cose che non devono essere assolutamente fatte, per Rodari:

1) Presentare un libro come alternativo alla televisione 

2) Dire ai bambini di oggi che quelli di una volta leggevano di più 

3) Offrire loro poca scelta 

4) Rifiutarsi di leggere insieme

L’attività migliore, crediamo, sia leggere i suoi libri. 

(*) Gianni Rodari è nato il 23 ottobre 1920. Per ricordarlo è partito “L’ANNO RODARIANO”. Io lo amo molto e penso di essere in numerosa (e bella) compagnia. Così ho deciso di festeggiarlo in bottega almeno fino all’ottobre 2020, cioè per 52 settimane. Ho chiesto a 51 fra amiche e amici di scegliere un suo brano. Perciò ogni lunedì – dalle 02 – lettori e lettrici della bottega potranno scoprire come qualcuna/o ricorda Rodari e magari commentare o fare le loro proposte. Ho una ideuzza per tutte/i: nello spirito “rodariano” mi parrebbe una bella iniziativa se ogni lunedì chi passa di qui poi regalasse il testo letto a qualcuna/o, possibilmente proprio a persone che leggono poco o nulla. Così per «vedere l’effetto che fa». Ci state? [db]

(**) Riforma.it è il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Redazione
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