Grazie Gianni (5): «è difficile fare le cose difficili…»
quinto appuntamento – di 52 – con Rodari (*): la scelta di Capo Giuseppe
È DIFFICILE FARE COSE DIFFICILI:
PARLARE AL SORDO,
DARE LA MANO AL CIECO.
BAMBINI, IMPARATE A FARE COSE DIFFICILI:
DARE LA MANO AL CIECO,
CANTARE PER IL SORDO,
LIBERARE GL ISCHIAVI CHE SI CREDONO LIBERI.
Un breve racconto di Chief Joseph ispirato a Rodari
Piccoli granelli di sabbia irrompono sulla scrivania del quotidiano, del coerente impegno, dei valori, delle necessità e del vivere. La mano cerca di cancellarli, ma quel pulviscolo genera fessure limpide e profonde che si posano dappertutto alimentando folate di vento sincopate e silenziose dalle quali non è possibile difendersi. La scrivania è vuota e quei granelli si siedono sul trono di un deserto che conserva le impronte dell’antica oasi. La mano si posa incerta e traccia nuove linee che si sovrappongono a quello che era. Dalla sofferenza e dalla gioia di quel movimento, come per incanto, si forma un nuovo paesaggio – incerto e innegabile – che attende di avere vita.
Gli occhi guardano.
La mente rotea.
Il cuore attende.
La bocca si avvicina.
Un soffio lieve e…
… sulla scrivania si muove un traffico di relazioni, negazioni ed emozioni. Nuove linee si animano, cercano un condottiero, mentre un vento nuovo e leggero fa volteggiare granelli di sabbia che cercano il cielo.
(*) Come forse sapete Gianni Rodari è nato il 23 ottobre 1920.ricordarlo pochi giorni fa è partito “L’ANNO RODARIANO”. Io lo amo molto e penso di essere in numerosa (e bella) compagnia. Così ho deciso di festeggiarlo in bottega almeno fino all’ottobre 1920, cioè per 52 settimane. Così ho chiesto a 51 fra amiche e amici di scegliere un suo brano: oltre 30 risposte, dunque siamo sulla buona strada. Perciò ogni lunedì – dalle 02 – lettori e lettrici della bottega potranno scoprire come qualcuna/o ricorda Rodari e magari commentare o fare le loro proposte. Ho una ideuzza per tutte/i: nello spirito “rodariano” mi parrebbe una bella iniziativa se ogni lunedì chi passa di qui poi regalasse il testo letto a qualcuna/o, possibilmente persone che leggono poco o nulla. Così per «vedere l’effetto che fa». Ci state? [db]
L’IMMAGINE IN APERTURA è di Mauro Biani, autore molto “rodariano”