la regista segue i migranti, le guardie, i volontari che prestano soccorso ai migranti.
la strategia europea è sempre la stessa, le guardie sono milizie fasciste, i migranti sono il nemico, gli attivisti e le ong sono un nemico ancora più pericoloso perchè interno al paese e per tutti condanne esemplari, per i migranti fino alla galera (i cpr) e la morte, per gli attivisti condanne di altro tipo.
come sarebbe bello se la storia raccontata nel film fosse un incubo senza riferimenti alla realtà.
e invece quei migranti sono veri e le loro sofferenze drammaticamente vere.
il giardino europeo, al quale i migranti aspirano, per salvare la vita, arrivano da nazioni nelle quali gli occidentali, e quindi anche gli europei, sono parte dei problemi, a livello politico e di armamenti, cioe gli stati europei fanno di tutto per creare migranti e poi sperano che muoiano, dopo averli derubati per mano dei loro compari trafficanti di esseri umani.
chi non muore diventa una fonte di reddito per i compari dei Cpr, ed ecco che l’estrattivismo si esercita (oltre che sulle materie prime nei paesi di provenienza), anche sui corpi degli esseri umani migranti.
questo non è un film per indifferenti, bisogna scegliere da che parte stare, i film partigiani sono così.
buona (sofferta) visione.
https://markx7.blogspot.com/2024/02/green-border-agnieszka-holland.html
Grazie Francesco per il commento.L’ho visto questo pomeriggio, ed è sicuramente un film di denuncia sociale agghiacciante.
sembra un documentario e la scritta finale è vera e terribile, in pochi giorni sono passati milioni di ucraini, ma quelle poche migliaia dalla Bielorussia mai, che crepassero.
Grazie “Franz”, anche per lo spazio dedicato al cinema palestinese, è una cosa meravigliosa (nel disastro totale) che una volta avremmo senz’altro considerato nel nostro lavoro insieme: )
Un abbraccio, Davide
il disastro totale sintetizza i tempi moderni, o meglio, come dice un mio amico, i tempi modesti
un interessante articolo di Giampiero Frasca
Un confine verde nel cuore dell’Europa nera: Green Border
https://dissequenze.altervista.org/un-confine-verde-nel-cuore-delleuropa-nera-green-border/
Andate a vedere “Green Border”. Il cinema politico che torna sulla frontiera – Lorenzo Guadagnucci
https://altreconomia.it/andate-a-vedere-green-border-il-cinema-politico-che-torna-sulla-frontiera/