Ha vinto il NO, ha vinto il SI’
Ecco, con largo anticipo la mia veloce riflessione sul «No» trionfante al referendum e subito dopo ecco, in forte anticipo, le mie brevi considerazioni sulla vittoria del «Sì».
Scegliete: se sbirciare adesso solo il primo commento o anche il secondo; oppure aspettate i risultati – «Ha da passà ‘a nuttata» come disse Eduardo e come disegna Enzo Apicella – e poi leggete solamente quello “confermato” dai fatti.
COME IL NO-DAVIDE HA BATTUTO IL SI-GOLIA
Evviva. Abbiamo vinto. Nonostante i quasi certi brogli nelle schede degli italiani all’estero e gli abituali voti pesantemente condizionati dalle mafie in almeno 4 regioni italiane (cioè Sicilia, Calabria, Campania e Lombardia: da anni lo dicono le ricerche più serie). E nonostante la vergognosa disinformazione delle tv e dei “giornaloni”. Nonostante tutti gli imbrogli, le promesse fasulle e le “mance” del governo. E nonostante la sfiducia e l’apatia di tante/i. E, soprattutto penso, nonostante la vergogna di un altro referendum – quello sull’acqua pubblica – vinto alla grande ma poi vanificato a ogni livello decisionale (con qualche rara eccezione) che pesa ben più di un macigno sull’idea che le persone contino davvero… Nonostante tutto abbiamo vinto. Ci sarà poi tempo per riflettere sull’area del non voto e ovviamente sul difficile dopo; rimando al mio «Il 5 dicembre è un buon giorno… per chi?» qui in bottega. Ci sarà tempo ma adesso possiamo dirci che c’è ancora speranza in questo Paese.
Qui mi fermo. Anche se fa freddo e ho un ginocchio malandato vado in piazza a ballare. A presto. [db, scritto la mattina del 4 dicembre]
UN TERRIBILE PASSO INDIETRO
Abbiamo perso. Renzi, Boschi, Confindustria, le banche, la paura… hanno vinto. Con l’aiuto dei più che probabili brogli nelle schede degli italiani all’estero e degli abituali voti pesantemente condizionati dalle mafie in almeno 4 regioni italiane (Sicilia, Calabria, Campania e Lombardia: da anni lo dicono le ricerche più serie). Hanno vinto LORO grazie al pesantissimo aiuto della disinformazione di tv e “giornaloni” fregando anche molta gente perbene… e penso adesso a Federico, Riccardo e altre persone a me care che hanno incomprensibilmente votato sì. Renzi, Boschi, Confindustria, le banche e la paura hanno vinto: con l’aiuto degli imbrogli, delle promesse fasulle e delle “mance” del governo. Ma soprattutto hanno vinto LORO per la sfiducia, l’apatia, l’ignoranza, l’analfabetismo e l’autismo “sociale” di tante/i. Sull’idea che le persone contino davvero ha pesato – come un macigno, anzi come una montagna – quello che era accaduto con il referendum sull’acqua pubblica: vinto alla grande ma poi vanificato a ogni livello (con qualche rara eccezione). Ci sarà tempo per riflettere. Di sicuro in questa lunga campagna elettorale ci sono notizie positive, in primo luogo la variegata mappa dei comitati spontanei per il «no» che conferma una diffusa resistenza dal basso dalla quale bisognerà saper ripartire. Però non voglio nascondermi che questa vittoria di «lorsignori» è un terribile passo indietro. [db, scritto la mattina del 4 dicembre]
caso uno – mentre prima Berlusconi vinceva e molti non dicevano di averlo votato, anche stavolta, molti hanno votato no, anche non hanno avuto il coraggio di dirlo pubblicamente, ecco uno dei motivi della vittoria del no.
caso due – occorre ragionare sui tanti compagni che sbagliano, noi votiamo no e loro gaudenti con le P47* fumanti, alfieri della governabilità, ma di chi ma per cosa
*penne per scrivere SI alla variazione/stravolgimento di 47 articoli della Costituzione