Hera, amianto e (a)ceto politico

di Vito Totire (*)

Rinnovo del CdA Hera: si decide oggi. Tutto va bene signora la marchesa? Amianto nell’acqua “potabile”: quel che non strozza ingrassa?

Ennesima baruffetta interna al ceto politico sulla nomina di un componente del CdA Hera. L’apparente discussione è sulla compatibilità ed eleggibilità di un candidato , ex-sindaco di Minerbio. C’è una lista di candidati ma il presidente forse rimane presidente a vita.

Siamo sorpresi di non essere stati consultati o proposti come componenti del CdA: avremmo portato dentro il consiglio un programma e proposte vere.

PER ESEMPIO PER UNA ACQUA VERAMENTE POTABILE.

Non è più quel tempo “naif” in cui si diceva – spesso con malcelata retorica (ma qualcuno ci credeva) – «prima i programmi , poi i nomi». Anche adesso i nomi si collegano a programmi (per esempio quello che il PD ha sempre ragione). Però chi dall’interno del ceto politico contesta la nomina targata PD non fa sapere se è per un problema che riguarda l’assegnazione della poltrona o perché ha un’idea diversa sulle cose da fare.

Il PD ha una linea. Al primo punto l’indebolimento del peso pubblico nella gestione di Hera. Al secondo l’acqua va bene così con amianto ed organo alogenati (di origine industriale o da clorazione ) spesso superiori a 1 microgrammo. Quando si iniziò a fare gli esami (fine anni novanta) l’amianto era presente nel 10% dei campioni circa; oggi siamo arrivati al 25% dei positivi…

Tempo fa abbiamo reso pubblica una testimonianza del professor Morando Soffritti relativa a un episodio importante:in un colloquio con i dirigenti di uno degli “antenati” di Hera lo stesso Soffritti e Cesare Maltoni invitarono ad evitare l’uso delle tubazioni in cemento-amianto. La risposta fu implacabile: la legge ne consente l’uso.

Ora corriamo il rischio di bere amianto a Bologna per i prossimi 250 anni. Su questo cosa dicono i “programmi”?

Veniamo al candidato contestato, Lorenzo Minganti. Non abbiamo intenzione né titolo per dar pagelle. L’ex sindaco di Minerbio è persona che si è sempre comportata in maniera corretta e leale con la nostra associazione benché le divergenze siano forti (sul deposito di gas Stogit e sulla necessità di censire l’amianto nel territorio comunale). Nonostante il suo impegno, Minganti non è riuscito tuttavia a convincere i cittadini della piena compatibilità del maxi-deposito di gas e oggi deve prendere atto anche della presenza di amianto nell’acqua potabile del Comune che lui ha amministrato. Eppure pensiamo che la sua nomina sia comunque un atto lungimirante. Nominare un avvocato può essere molto utile; Hera ha dovuto risarcire, di recente, i familiari di un lavoratore di Imola deceduto per mesotelioma. Un “caso” certamente non unico a partire dalla coorte dei lavoratori Hera in Regione. Non aver ascoltato a suo tempo il professor Maltoni ha avuto le conseguenze che era facile immaginare. Molte incognite gravano sul futuro e ciò rende molto utile programmare una strategia di difesa legale. Se si evidenzieranno danni alla salute anche per i consumatori di acqua “potabile” distribuita da Hera (che oggi si impegna, con un involontario effetto ipnotico, sulla ricerca del coronavirus) si dovrà ragionare su riconoscimenti e risarcimenti. Noi siamo impegnati in un programma di ricerca e ci rivolgiamo ai cittadini e ai medici per ricevere la massima collaborazione.

Nonostante l’ostruzionismo della Ausl – che da più di un anno sostiene di non disporre dei dati relativi alle rotture delle tubazioni in cementoamianto – abbiamo individuato un primo caso di patologia potenzialmente asbestocorrelabile ai danni di una persona che ha sempre abitato in una zona con tubazioni in cementoamianto che si sono rotte con documentata frequenza.

L’appello che facciamo a tutti è di segnalarci eventuali “casi” di tumori delle vie biliari extraepatiche nella consapevolezza che l’Ausl non pare interessata a indagare su questa ipotesi eziologica, nonostante la fattibilità di una ricerca di questo genere attraverso le schede di dimissione ospedaliere e l’incrocio fra dati sanitari, residenza e mappa della rete acquedottistica in amianto.

Ovviamente l’invito che rivolgiamo – in particolare ai medici di base – riguarda non solo quella citata ma tutte le patologie asbestocorrelate e particolarmente collegate alle “basse” (cosiddette) dosi.

Di tutto questo però NON si occuperà il “discusso” candidato HERA come gli altri candidati tutti tesi alla conservazione dello status quo.

Se poi si evidenzieranno rischi sinergici (anche per impatto sul sistema immunitario) fra coronavirus – gli esperti cominciano a focalizzare anche i rischi da ingestione oltre che da inalazione – e amianto e sostanze clorurate … lavoreremo su questo sperando di non “disturbare” il CdA di Hera che presumibilmente si impegnerà solo sui bilanci economici.

Bologna, scritto il 28.4.2020-giornata mondiale delle vittime dell’amianto

(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute

 

Redazione
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Un commento

  • Comunicato stampa odierno di HERA spa.
    “Si è riunita mercoledì mattina 29 aprile 2020 l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Hera spa. Fra le diverse deliberazioni assunte, l’assemblea ha provveduto alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per il prossimo triennio. È stato, inoltre, approvato il bilancio economico 2019 e la conseguente distribuzione di 10 centesimi di dividendo per azione.
    Approvazione del bilancio.
    Nella seduta ordinaria l’Assemblea ha approvato il bilancio economico 2019, che ha evidenziato risultati in ulteriore miglioramento rispetto al precedente esercizio più che compensando gli importanti impatti della parziale ulteriore riduzione degli incentivi per i termovalorizzatori e dei minori margini dei clienti in salvaguardia. La partnership con Ascopiave, finalizzata a dicembre 2019 che ha portato alla creazione del principale operatore energy del Nord Est, contribuirà ai conti fin dall’inizio del corrente esercizio.
    In particolare, l’esercizio 2019 si è chiuso con ricavi per 7.443,6 milioni di euro (+12,3%), margine operativo lordo a 1.085,1 milioni (+5,2%) e un utile netto per gli azionisti a 385,7 milioni (+36,8%). Il percorso di sviluppo del gruppo, nei 17 anni dalla nascita, continua a bilanciare attività regolamentate e a libero mercato, crescita interna ed esterna, con il raggiungimento di importanti economie di scala e sempre maggiori sinergie, grazie a una strategia industriale multi-business, che nel tempo si è confermata vincente per Hera, oggi prima multiutility in Italia per capitalizzazione.
    Al via la distribuzione di un dividendo pari a 10 cent./azione
    L’assemblea ha quindi approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di distribuire un dividendo di 10 centesimi di euro per azione, in linea con quanto già annunciato nel Piano industriale. Lo stacco della cedola avverrà il 6 luglio 2020, con pagamento a partire dall’8 luglio 2020. Complessivamente gli azionisti hanno quindi beneficiato nel 2019 di un ritorno del 50%, frutto del rendimento annuo del dividendo approvato e dell’aumento del titolo Hera nel corso del 2019 sostenuto dai risultati sopra le attese e dell’ingresso nell’indice Ftse Mib. Viene riconfermata, si legge nell’informativa di Hera, “una forte attenzione alla creazione di valore per tutti gli stakeholder e lo stesso Piano industriale prevede una politica dei dividendi trasparente e in crescita, per arrivare fino a 12 centesimi nel 2023”.
    Il bilancio di sostenibilità: Mol a valore condiviso a 422,5 milioni.
    Durante l’assemblea è stato presentato il bilancio di sostenibilità 2019, che evidenzia “come il miglioramento dei risultati economico-finanziari vada di pari passo alla crescente creazione di valore condiviso e alle positive ricadute per i territori serviti, nell’interesse delle comunità locali e, più in generale, di tutti gli stakeholder in linea con i Global Goals delle Nazioni Unite”. In particolare, nel 2019 il Mol a valore condiviso del Gruppo Hera è stato di 422,5 milioni di euro e rappresenta il 39% del Mol complessivo (+13% rispetto ai 375,2 milioni dell’anno precedente). Un risultato perfettamente in linea con la traiettoria segnata dal Piano industriale, che proietta al 2023 questo valore al 42%.
    Il rinnovo del Consiglio di Amministrazione.
    Si è proceduto, inoltre, al rinnovo del Consiglio di Amministrazione per il prossimo triennio (in scadenza con l’Assemblea che approverà il bilancio 2022). In relazione all’esito della votazione, risultano nominati: lista di maggioranza (espressione del patto di sindacato dei soci pubblici Hera): Tomaso Tommasi di Vignano, Stefano Venier, e i consiglieri indipendenti Gabriele Giacobazzi, Monica Mondardini, Fabio Bacchilega, Danilo Manfredi, Lorenzo Minganti, Manuela Cecilia Rescazzi, Marina Vignola, Alessandro Melcarne e Federica Seganti; lista di minoranza: i consiglieri indipendenti Erwin Paul Walter Rauhe, Paola Gina Maria Schwizer, Alice Vatta, Bruno Tani.
    Il rinnovo del Collegio Sindacale.
    Per quanto riguarda il Collegio Sindacale, sono risultati nominati per la Lista di maggioranza (espressione del patto di sindacato dei soci pubblici Hera) Marianna Girolomini, Antonio Gaiani (sindaci effettivi), Valeria Bortolotti (sindaco supplente); per la Lista di minoranza Myriam Amato (presidente) e Stefano Gnocchi (sindaco supplente).
    Presenza femminile in Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale.
    La composizione degli organi sociali dà piena attuazione alle disposizioni della Legge numero 160 del 27 dicembre 2019 in vigore dal 1° gennaio 2020 che, a superamento della precedente Legge numero 120 del 2011, ha innalzato la percentuale di componenti da almeno un terzo a due quinti sia per l’organo amministrativo che di controllo e ha accresciuto il periodo di vigenza del nuovo criterio di riparto per sei mandati consecutivi. La presenza femminile in consiglio di amministrazione pesa per 6 membri su 15 e in Collegio Sindacale per 1 membro su 3 componenti effettivi. Per quanto riguarda il Collegio Sindacale la Comunicazione Consob numero 1 del 30 gennaio 2020 ha chiarito, infatti, che per la nomina degli organi di controllo composti da tre membri effettivi, trova applicazione il criterio di arrotondamento per difetto all’ unità inferiore.
    Le altre deliberazioni approvate.
    L’Assemblea ha approvato, inoltre, il rinnovo dell’autorizzazione al Consiglio di amministrazione all’acquisto di azioni proprie (e modalità di disposizione delle medesime), per un controvalore fino a 270 milioni di euro per 18 mesi, con annessa revoca della precedente deliberazione dello scorso anno per la parte non eseguita. Il rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo delle azioni proprie è stato richiesto per perseguire le finalità consentite dalla normativa e dalle prassi di mercato ammesse, al fine di aumentare la creazione di valore, nell’ambito di operazioni per le quali si concretizzino opportunità di investimento come avvenuto lo scorso esercizio con la fusione di Cosea Ambiente e CMV finanziate con le azioni proprie in portafoglio. L’Assemblea ha, infine, approvato la Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, in linea con le best practice internazionali.
    Riconfermati presidente e amministratore delegato.
    L’organo ha provveduto alla nomina, di presidente, vicepresidente e amministratore delegato. Alla presidenza di Hera, come amministratore esecutivo, è stato riconfermato Tommasi di Vignano. Bresciano, guida il Gruppo Hera sin dalla nascita nel 2002, dopo una lunga esperienza nelle telecomunicazioni e nel settore delle utility. Vicepresidente Hera (non esecutivo) è stato nominato Gabriele Giacobazzi. Modenese, è presidente dell’Ordine degli Ingegneri e professore a contratto alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Tra gli incarichi ricoperti in passato, è stato presidente della cooperativa Politecnica, nel settore progettazione, e ha presieduto l’Oice, l’Associazione nazionale delle organizzazioni di progettazione aderente a Confindustria. Come amministratore delegato è stato riconfermato Stefano Venier. Udinese, in Hera dal 2004, dove ha ricoperto in passato la carica di direttore generale Sviluppo e Mercato. In precedenza, Venier ha svolto incarichi di crescente responsabilità nel Gruppo Eni e presso una primaria società di consulenza internazionale, di cui è stato, fra 2002 e 2004, Vicepresidente Energy & Utilities.”

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