Ho preso

di Pabuda

ho preso a male parole

un biondo ragazzino

che, per poco,

ieri, prima del tramonto,

per testa tra le nuvole,

con un colpetto

sul mio lato sinistro

ha rischiato

di fottermi l’equilibrio instabile

e farmi capitombolare

giù dal marciapiede,

già tutto storto di suo per dispetto.

mi sono troppo innervosito

e ho sbroccato

sculacciandolo a distanza

con un paio d’improperi

irripetibili

e agitando un pochino il bastone

minaccioso.

il biondino ci è rimasto di sasso

e ho intravisto un suo sguardo

metà sorpreso metà atterrito.

ma, proprio mentre lo insultavo

come, forse, non gli era

mai capitato nella sua breve vita,

pare che il minorenne

due parole (o solo una) di scusa

abbia pronunciato.

così, con un pizzico di rimorso

per l’esagerazione incazzosa

gli ho gridato:

“ok: pace, fratellino!”.

mi sa che, alla fine,

il ragazzino

ci ha capito meno di un pepino.

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