Hotspot migranti a Messina: le ambiguità e …
… le complicità dell’amministrazione comunale
di Antonio Mazzeo (*)
“Non sapevamo”. “Non l’aveva detto nessuno”. “Non lo vogliamo”. I ritornelli del sindaco Accorinti e dei suoi assessori dopo l’ultima conferma ufficiale del governo Gentiloni-Minniti sulla trasformazione della ex caserma Bisconte di Messina (già centro-lager per migranti e minori stranieri non accompagnati) in hotspot Ue-Frontex per la detenzione, identificazione ed espulsione manu militari dei richiedenti asilo provenienti da mezzo mondo. Se si arriva a questo, purtroppo, però, è anche colpa dei comportamenti in parte omissivi e in parte collaborativi dell’amministrazione comunale di Messina e di buona parte dei disattenti consiglieri comunali.
Che l’intenzione delle autorità italiane ed europee di convertire Messina in “porto sicuro” e centro strategico delle politiche di guerra e repressione contro i migranti, lo si sapeva da tempo, e inutilmente giornalisti indipendenti, gli ex consiglieri Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti, alcune associazioni di volontariato, MigraLab, l’Arci, il Prc, M5S, la Campagna LasciateCientrare e BordelineSicilia lo avevano denunciato inutilmente più volte. A Palazzo Zanca, però, si è preferito far finta di niente, ignorare volutamente le denunce o fare da megafono delle false smentite della Prefettura e del Governo. Nel frattempo, però, c’era chi sperava di “monetizzare” le infauste collaborazioni con le politiche di “governance” nazionali ed europee e gli ipocriti silenzi, magari ritagliandosi uno spazio di gestione diretta del (futuro) hub e/o una porzione degli immensi spazi della ex caserma “Bisconte”.
Un comportamento pericoloso e ambiguo e che ha avuto il demerito di spianare la strada al criminale progetto Ue-Frontex dell’hotspot di Bisconte.
Utile riportare alla memoria i primi pessimi “interventi” dell’Amministrazione Accorinti
29 ottobre 2013 – Formalizzato l’interesse dell’amministrazione comunale a utilizzare le aree militari di Bisconte.
28 dicembre 2013 – Il Ministero della Difesa emette il seguente comunicato: “Individuata a Messina una struttura militare da mettere a disposizione del Viminale per l’accoglienza degli immigrati. In relazione al tema della necessità di ospitare gli immigrati in un luogo idoneo, il Ministero della Difesa rende noto che ha già provveduto nei giorni scorsi ad individuare un immobile, la caserma “Gasparro Masotti” di Messina in località Bisconte, informando il Ministero dell’Interno. Tale spazio, nei tempi della cessione da parte del Demanio, potrà transitare nella disponibilità del citato Ministero in modo da ottemperare alle necessità di queste ore”.
31 dicembre 2013 – In un’intervista a Tempo Stretto, a proposito della disponibilità del Ministero della Difesa di cedere la caserma di Bisconte al Viminale per usarla come centro di accoglienza, l’assessore alla Protezione Civile Filippo Cucinotta, commenta: “Questa amministrazione ha da sempre richiesto il transito per attività civili, come l’emergenza abitativa, delle aree che concernono alla caserma di Bisconte, però avendo sentito di questa intenzione del Ministero della Difesa, siamo allarmati. Vogliamo essere parte attiva sul territorio cittadino per gestire l’accoglienza ed esprimiamo, viceversa, il timore che se venisse lasciata al Ministero della Difesa possa diventare un centro impermeabile”.
7 gennaio 2014 – La Prefettura esegue il primo sopralluogo presso la caserma Gasparro-Masotti, in località Bisconte, per verificare l’idoneità della struttura per l’accoglienza dei profughi. Il sopralluogo è preceduto da un incontro con i rappresentanti del ministero della Difesa, della locale brigata meccanizzata Aosta, dell’Agenzia regionale del demanio, del Provveditorato regionale alle opere pubbliche, della Questura e del Comando provinciale dei vigili del fuoco.
21 gennaio 2014 – Il prefetto Stefano Trotta, dopo la riunione tecnica del Coordinamento Interforze del 9 gennaio, conferma “la messa in disponibilità della Caserma Masotto di Bisconte appartenente al Demanio militare”.
4 febbraio 2014 – Tempo Stretto annuncia che “la Giunta approverà a giorni una delibera con la quale l’amministrazione esprime l’interesse di utilizzare l’area della Caserma di Bisconte per vari motivi, compresa “l’accoglienza dei migranti”. “Il Sindaco e il Segretario Generale sono andati a Roma in missione il mese scorso, dal momento che il Viminale – successivamente alla disponibilità del Ministero della Difesa che ha fine anno ha offerto a quello dell’interno l’uso della struttura – ha chiesto al Comune se era interessato ad utilizzare l’area e gli edifici annessi”.
5 febbraio 2014 – La Giunta Accorinti, dopo l’approvazione di due provvedimenti di natura legale, delibera l’atto di indirizzo relativo all’acquisizione della caserma Masotto a Bisconte, di proprietà del Demanio militare “ai fini sociali e a beneficio della collettività”. Il provvedimento è inviato alla Prefettura di Messina e al Demanio Militare del Ministero della Difesa, oltre che alla presidenza del Consiglio Comunale. La delibera sottolinea come “gli interventi di riqualificazione potrebbero essere oggetto di specifico finanziamento sui fondi strutturali dell’Unione Europea”. Vengono infine trasferiti al dirigente del dipartimento Demanio e Patrimonio tutti i necessari adempimenti propedeutici e consequenziali connessi all’acquisizione dell’immobile. Scrive Tempo Stretto: “Per quanto riguarda come utilizzare l’area, anche se a Palazzo Zanca c’è chi ipotizza la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia nella zona dell’ex Caserma, l’opzione più probabile riguarda l’utilizzo dei plessi per l’emergenza abitativa, sia in modo stabile che temporaneo. Nel primo caso verrebbero usati per la realizzazione di alloggi popolari, nel secondo per ricoveri temporanei, non solo per famiglie in difficoltà ma anche per l’accoglienza dei migranti”.
18 febbraio 2014 – Giunge la risposta all’interrogazione rivolta dal portavoce messinese del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva al Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Nell’interrogazione veniva chiesto se il Ministro ritenesse rispettati gli obblighi derivanti dalle attuali normative in tema di immigrazione e di tutela dei fondamentali diritti umani, se la città di Messina fosse mai stata individuata come centro di smistamento per i richiedenti asilo politico. “Dalla risposta del sottosegretario – dichiara D’Uva – nessun esplicito riferimento viene fatto in merito alla possibilità di istituire un centro di accoglienza nella città di Messina, facendoci pensare ad un silenzioso diniego da parte del Ministero”.
10 marzo 2014 – In un’intervista a Messina.sicilians. il vicesindaco Guido Signorino spiega le due ipotesi di massima al vaglio dell’amministrazione per l’uso delle ex caserme di Bisconte: “la realizzazione del secondo palazzo di giustizia,oppure quello che è stato definito un polo della solidarietà, cioè un utilizzo del plesso per diverse finalità di carattere sociale”. “I numerosi fabbricati di cui è dotata la caserma Masotto opportunamente ristrutturati potrebbero aiutarci a risolvere molti problemi – dichiara Signorino. Dall’emergenza abitativa alle esigenze connesse a un’accoglienza di profughi e richiedenti asilo secondo standard umani (…) Le somme di danaro previste per Messina nell’ambio del PON Città per cui abbiamo trattato con il governo Letta dovrebbero permettere all’amministrazione di programmare adeguatamente e realizzare in tempi certi tutte le opere necessarie a rendere fruibile l’ex caserma”.
17 marzo 2014 – Il sindaco Accorinti annuncia una trasferta a Roma, per affrontare il tema dell’ex caserma di Bisconte. Scrive Tempo Stretto: “Lì, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, dovranno nascere un centro di accoglienza e il nuovo palazzo di giustizia”. “E’ un’area di 70mila metri quadri – afferma Accorinti alla testata online -, talmente grande che si possono fare entrambe le cose, ovviamente separate. Spero di poter andare a Roma, a parlare direttamente con il ministro Alfano, già nel corso di questa settimana. La loro disponibilità sembra chiara, noi vogliamo accelerare il percorso. Sono stato a Lampedusa per dire ai lampedusani che non li lasceremo mai soli e che vogliamo fare un centro di accoglienza serio dove i diritti umani non siano calpestati. Un centro che poi può servire anche per ogni tipo di emergenza e che sarebbe potuto essere utile, ad esempio, dopo l’alluvione di Giampilieri”.
30 marzo 2014 – Incontro a Messina tra Accorinti e Alfano; si parla pure su utilizzo Bisconte per migranti. Dopo l’incontro con il Ministro Alfano e il Sindaco Renato Accorinti in cui è stato discusso anche il problema dell’accoglienza ai migranti, il circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista di Messina, frena gli entusiasmi dell’Amministrazione sull’ipotesi di istituire un centro di accoglienza nei locali della Caserma di Bisconte. “Sarebbe un’altra Mineo”, avvisano i Comunisti. “Da alcune settimane il primo cittadino di Messina parla di ripristinare l’ex caserma di Bisconte per farla diventare un centro per l’accoglienza. La struttura stessa dell’ex caserma chiama inevitabilmente associazioni con altre realtà come quella del CARA di Mineo, diventato ormai quasi un ricettacolo di esseri umani costretti a vivere in condizioni drammatiche nell’attesa di essere convocati dalle commissioni d’esame. Non ci sono elementi che ci possano far pensare o far credere che ci si voglia orientare in un’altra direzione, proprio perché lo stesso governo Renzi non ha mostrato un cambio di linea ed è palese che tra ritardi e vari disinteressi, in questi mesi non si è lavorato per l’allargamento del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR)”.
15 aprile 2014 – Alla vigilia della scadenza del tempo di presentazione delle domande di partecipazione al bando di gara indetto dalla Prefettura di Messina, per l’individuazione di una struttura idonea ai fini della prima accoglienza dei migranti, sopralluogo nell’area dell’ex Caserma di Bisconte, svolto dall’assessore Sergio De Cola, insieme ad una delegazione di circa 10 componenti della Difesa. Scrive Tempo Stretto: “l’amministrazione sembra puntare per l’alternativa suggerita dallo stesso Ministero degli Interni, in concerto con quello della Difesa che ha messo a disposizione l’area: spostare i migranti dalla tendopoli del PalaNebiolo ad una delle strutture che formano l’ex Caserma. (…) Soprattutto l’assessore De Cola si è espresso in questi giorni con particolare favore circa la possibilità di creare un centro d’accoglienza nella struttura dell’ex Caserma Bisconte, di cui il Comune ha fatto richiesta formale d’utilizzo, dopo l’ok dello stesso Ministro degli Interni, Angelino Alfano”. In un successivo articolo a firma di Marcella Ruggeri, pubblicato il 18 aprile: “La vasta zona che si estende per 70 mila metri quadri risulta formata da tre grandi caserme: Gasparro, Masotto e Neserva. “Quest’ultima, rispetto alle altre, sembra in buono stato – chiarisce De Cola -. Tutte le caserme hanno spazi enormi con altrettanti fabbricati al loro interno enormi, per cui ci si domanda perché non si è fatta mai richiesta agli organi competenti per poterle utilizzare. Il responsabile della struttura ha dichiarato di voler cedere ben volentieri alcune parti o addirittura l’intera area al Comune di Messina per gestirla nell’ambito della programmazione d’emergenza abitativa, quale potrebbe essere l’ospitalità agli immigrati in fuga dal loro Paese e giunti nelle nostre coste. Bisogna attendere che le Autorità militari ci inoltrino la documentazione mancante e ulteriori dati e autorizzazioni, dopo l’avvenuta visita che permetterà di decidere su quali specifiche zone operare anche in base alla disponibilità finanziaria”. La Neserva era adibita ad alloggio delle truppe quindi è già attrezzata di dormitori e servizi igienici. “Occorre fare il punto degli interventi di riqualificazione e manutenzione – osserva ancora De Cola. A detta degli esperti che hanno partecipato alla visita, gli edifici presenti sono dotati dei requisiti di sicurezza, essendo parte integrante di una zona militare, particolarmente attenta alle norme strutturali e d’impianto”. Ricordiamo che Messina ha potuto già accedere ai fondi Pon Metro 2014/2020 pari a 80-100 milioni di euro, destinati alle città metropolitane delle regioni ad Obiettivo convergenza. Potrà, per l’esattezza, investire 58 milioni di euro per un piano di inclusione sociale. Di questa somma, 10 milioni e 800 mila euro saranno dirottati per il recupero delle aree militari dismesse quindi compresa Bisconte.
29 aprile 2014 – Nel corso dell’incontro “Messina città dell’emergenza oppure città dell’accoglienza”, organizzato dal Circolo Arci Thomas Sankara e dal Teatro Pinelli a Palazzo Zanca, il Sindaco, Renato Accorinti afferma che “le dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica De Cola sono state fraintese dalla stampa con la conseguenza di disinformare la cittadinanza”. Accorinti rigetta l’ipotesi ventilata dallo stesso Ministero degli Interni di utilizzare l’area della Caserma di Bisconte per la prima accoglienza ai migranti. Ai partiti e alle associazioni che avevano lanciato l’allarme dichiarando che Bisconte “sarà un’altra Mineo”, il Sindaco risponde: “non si è mai parlato di migliaia di persone e l’interesse della Giunta sull’area di Bisconte è focalizzato, piuttosto, alla creazione del secondo Palazzo di Giustizia, come seconda opzione dopo l’Ospedale Militare per accogliere la struttura”.
2 luglio 2014 – Il vicesindaco, Guido Signorino, conferma al presidente della Corte d’Appello, Nicolò Fazio, che l’Amministrazione comunale ha contattato il Governo, per ottenere che uno spazio adeguato della Caserma Crisafulli-Zuccarello (attuale Ospedale Militare) venga reso disponibile per la realizzazione immediata del secondo palazzo di giustizia. “Dopo avere discusso di questa opportunità col ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ed averla condivisa con l’onorevole Vincenzo Garofalo, il sindaco, Renato Accorinti, ha sottoposto questa ipotesi al ministero della Difesa all’inizio del mese di giugno”, afferma Signorino. Nella stessa giornata, il sindaco Accorinti, l’assessore all’urbanistica, Sergio De Cola, e dal direttore generale dell’Agenzia Nazionale Giovani, Giacomo D’Arrigo, s’incontrano col Gen. Antonio Caporotundo, direttore del gruppo di progetto task force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili del Ministero della Difesa, e col Tenente Colonnello, Luca Andreoli, consigliere del Ministero della Difesa per le politiche di valorizzazione. “In un clima di ampia collaborazione, si è discusso della possibilità di liberare un adeguato spazio ai fini della localizzazione del palazzo di giustizia”, riporta un comunicato di Palazzo Zanca. “Oltre che di Crisafulli-Zuccarello, si è parlato anche del sito di Bisconte e di Campo Italia, per le esigenze più volte rappresentate dall’Amministrazione di offrire risposte alle necessità di opere di accoglienza e rilocalizzazione di funzioni della città”.
25 luglio 2014 – Il Corriere della Sera pubblica l’articolo Sbarchi, ecco il piano sull’accoglienza. Alla Lombardia lo sforzo maggiore. Si legge: “Quattro caserme da 600 posti ciascuna, un modulo organizzativo da 10.000 posti che tutte le Regioni devono rendere disponibile per le emergenze, un progetto articolato per l’accoglienza e la sistemazione dei minori. È questo il piano strutturato da 700 milioni di euro messo a punto dal ministero dell’Interno per fronteggiare l’arrivo dei migranti che continuano ad approdare sulle nostre coste. (…) Dal Viminale sono già partiti due telegrammi urgenti per l’applicazione del modulo di emergenza che prevede la sistemazione di 10.000 persone ogni volta. (…) Un’ulteriore copertura si potrà avere con la messa a disposizione delle quattro caserme in cui sono già stati attivati i lavori per la messa a disposizione urgente: Masotto di Bisconte a Messina, Civitavecchia, Montichiari e Bari. “Ma la capienza non potrà superare i 600 posti – avvertono i tecnici del ministero – perché si tratta di una sistemazione che può durare mesi e dunque deve essere facilmente gestibile”. L’obiettivo è di evitare il rischio sovraffollamento che trasforma le strutture in una sorta di carcere. La direttiva del ministro Alfano, concordata con gli enti locali e attuata dal Dipartimento Immigrazione guidato dal prefetto Mario Morcone, si muove su tre priorità: “Velocizzazione delle procedure di identificazione e verbalizzazione delle richieste di asilo da parte delle questure per garantire l’immediato accesso alla procedura anche al fine dell’immediato rilascio del permesso di soggiorno; accelerazione dei tempi per l’esame delle richieste di protezione internazionale da parte delle Commissioni territoriali per poter avviare nel più breve tempo possibile i percorsi di integrazione; potenziare il sistema di accoglienza e protezione dei minori”. L’accordo siglato con gli enti locali prevede «la prima accoglienza in strutture governative con tempi di permanenza contenuti al fine di garantire il turn over delle presenze, evitando la saturazione dei centri”.
5 agosto 2014 – Dopo un’ispezione in loco, la Prefettura annuncia che entro una settimana saranno pronte le strutture d’accoglienza a Bisconte. All’inizio previsti 200 posti. Vigili del fuoco, Protezione civile e Croce Rossa si occupano di rendere abitabili gli stanzoni di una delle caserme ormai in disuso. Tre gli ambienti della ex caserma dove sono stati allestiti i letti a castello. Predisposta, poi, anche sala mensa, nuove docce e lavandini. I vigili del fuoco dovranno fornire fra l’altro i bagni chimici e le docce da campo. L’ospitalità sarà a cura dello stesso ente gestore che si occupa dal novembre 2013 della tendopoli del complesso sportivo Primo Nebiolo (il consorzio con capofila la Sines Hospes insieme a La Cascina Global Server e Sol.Co.).
26 agosto 2014 – Durante l’incontro a Roma con primo ministro Renzi, Accorinti affronta pure il tema di Bisconte. Richiesta formalmente “l’assegnazione al Comune di una porzione (4 ettari su 15) del Complesso militare Caserma Crisafulli – Caserma Zuccarello con finalità di realizzazione del Secondo palazzo di Giustizia”. “L’operazione consentirebbe l’attivazione del finanziamento di circa 17 milioni di euro, già disponibile e bloccato da oltre 28 anni, per la mancata individuazione di un’area idonea allo scopo, consentendo altresì importantissime economie in relazione ai fitti passivi per motivi di giustizia (circa 1,5 mln.euro/anno)”. Nello stesso documento, l’Amministrazione comunale richiede che con parte degli (ex) fondi destinati alla realizzazione del Onte sullo Stretto, si finanzi la “rifunzionalizzazione di strutture militari non più in uso (punto 5.2)”. Le aree militari dismesse di Bisconte e Annunziata (Campo Italia), attualmente in uso al Ministero della Difesa, risultano non più utilizzate da molti anni. Il loro conferimento al patrimonio del Comune di Messina consentirebbe il riutilizzo delle stesse per usi diversi, in particolare le aree di Bisconte possono essere destinate a parco urbano e ad emergenza abitativa e/o accoglienza. La zona di Campo Italia (Annunziata alta), sita al di fuori del centro urbano, potrebbe essere destinata alla realizzazione di una casa circondariale basata su principi di rieducazione e riabilitazione”.
27 agosto 2014 – Sbarcano a Messina 260 i migranti; 200 di essi saranno ospitati alla Caserma Bisconte. E’ il battesimo della struttura destinata a fare da centro di prima accoglienza per adulti e minori stranieri non accompagnati e, adesso da Hub-Hotspot.
(*) ripreso da http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/
LA VIGNETTA, scelta dalla redazione della “bottega” è di Mauro Biani.