Quando lo sei un po’ meno, la vedi ancora lontana, ma inizi a farci un pensierino.
Ma poi con il trascorrere degli anni, pensione e liquidazione diventano importanti.
Tratterò una questione che riguarda i dipendenti pubblici, ma non trascuriamola.
Il dipendente privato, ha sempre preso prima la sua liquidazione. Non è normale?
Dopo 45/60 giorni dalla fine del suo lavoro. Indiscutibili e sacrosanti. Sono soldi suoi.
Perché allora non è così anche per il dipendente pubblico? Domanda persino banale.
Chiariamo. TFR per chi è stato assunto prima del 31/12/2000.
Si chiama TFS per chi è stato assunto successivamente. Ma la minestra è quella.
Non abbiate dubbi. Sempre di liquidazione stiamo parlando. Riguarda tutti.
Vai in pensione a 67 anni? Ti pagano la liquidazione dopo 12/24 mesi.
Se vai in pensione prima dei 67 anni, i tempi si allungano. Dai 36 mesi in su.
Il dipendente pubblico deve attendere queste tempistiche. Piaccia o no.
È il governo Prodi del 1997 ad aver preso questa decisione. Che vergogna.
Bisognava aiutare il Bilancio dello Stato. Ecco allora la scelta scellerata di stringere.
Prorogare nel tempo, la liquidazione dei dipendenti pubblici. Ma siamo davvero bestie?
Con il trascorrere degli anni, i tempi si sono allungati sempre più. Ma chi se ne frega.
Poi finalmente, dopo tanti anni di attesa, è intervenuta la Corte Costituzionale.
Sentenza numero 130 del 23/6/2023. L’organismo più autorevole che abbia lo Stato.
Basta differenze di trattamento tra lavoratore privato e pubblico. Stessi diritti.
Liquidazione da fine lavoro? Deve essere erogata identica, come per i lavoratori privati.
La sentenza della Corte Costituzionale è stata dirompente. Finalmente un pò di giustizia.
Riguarda almeno 2 milioni di lavoratori pubblici che sono in attesa di liquidazione.
Quella data è rimasta scolpita nella mente di milioni di italiani. Adesso dovranno pagare.
Ma qualcuno già mise le mani avanti. Troppi soldi da sborsare e i soldi lo Stato non li ha.
Abbiamo atteso con speranza che questa sentenza diventasse realtà. Vedrai che arriverà.
Evidentemente, in questi 13 mesi di attesa Governo e Parlamento non hanno avuto tempo.
Ma adesso, il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno preso una decisione importante.
Finalmente, penserete voi. Ci daranno il dovuto, perchè la Corte Costituzionale ha deciso.
E invece no. La Ragioneria generale dello Stato ha espresso parere contrario al provvedimento.
Il 20 marzo 2024 la relazione tecnica predisposta dall’INPS, certifica l’impossibilità a farvi fronte.
Occorrerebbero 3,8 miliardi di euro solo nel 2024 per la copertura dell’onere in oggetto. Negativo.
Lo Stato in questo momento ha bisogno di quei soldi. I lavoratori pubblici dovranno attendere ancora.
Vi voglio però dire, che i lavoratori pubblici non verranno abbandonati. Il Ministro Giorgetti pensa a noi.
E’ stato stilato un accordo quadro tra i Ministeri di Economia, Lavoro e Funzione Pubblica e l’ABI.
L’accordo può essere rinnovato ogni 2 anni e l’Associazione delle Banche Italiane lo ha sottoscritto.
Il lavoratore potrà continuare a chiedere alle banche l’anticipo della propria liquidazione. Ip Ip Urrà…
Finalmente. I soldi non me li dà lo Stato ( vorrebbe, ma non può!), ma me li anticipa la Banca. Va bene..
Lo Stato non abbandona i suoi lavoratori. Se li è tenuti cari per tutta la vita e sente il dovere di sdebitarsi..
Perchè non vedere il bicchiere mezzo pieno? Possibile che si debba sempre pensare male? Ci voglio credere.
Dimenticavo però un particolare. Non vorrei deludervi. Le banche applicheranno un tasso di interesse del 4,1%.
Ho scelto di mantenere un tono scanzonato, per evitare che a qualcuno salga la pressione, ma c’è da incazzarsi.
Giova precisare, che la liquidazione maturata dal lavoratore non è soggetta ad adeguamento. E l’inflazione?
L’inflazione è per lo Stato un optional che non riguarda il lavoratore. Riguarda solo i mercati e le banche. E noi?
Per noi non aumenta il costo della vita. La mia liquidazione fra 3 anni non varrà allo stesso modo… Eppure è così.
Ci ha condannato il prode tortellino Prodi nel 1997, continua a non considerarci neppure il Governo Meloni.
Va riconosciuto con amarezza, che neppure le sentenze della Corte Costituzionale hanno più un valore. E’ grave.
Se questo è lo stato delle nostre Istituzioni, davvero voglio esprimere tutta la mia sincera preoccupazione.
I dipendenti pubblici stanno subendo da quasi 30 anni una discriminazione inaccettabile. Quanti di voi lo sanno?
Politici e media preferiscono tralasciare. L’argomento evidentemente non fa notizia. Siamo o no un paese civile?
Con quale entusiasmo e quali motivazioni un dipendente pubblico dovrebbe aver voglia di continuare a lavorare?
Davvero qualcuno pensa, che I dipendenti pubblici siano bestie da maltrattare?