I due percolati al governo dell’Italia
di Armando Gnisci
Due potenti percolati disumani governano l’Italia e le nostre vite, da troppo tempo. I due sono: Berlusconi, il percolato della storia italiana presa dalla parte peggiore e vincente, il percolato raccolto durante e definititivamente dopo 150 anni di unità della nostra repubblica nazione-stato. Il secondo è Bossi: il percolato assurdo del peggiore umore anti-italico dopo 150 anni di unione: il becero-plebeo, folk-assurdo, secessionista disperato e ignorante. Ricordo che colui, in una intervista tv di molti anni fa, affermò di non aver mai letto un libro, se non una dispensa di anatomia. Nello sguardo del Trota indovino che il trota non ha letto nemmeno una dispensa, ma solo copie di compiti in classe.
Contro lo scempio nazionale condotto da questi due condottieri unti-infetti, solo due poteri istituzionali, il Presidente attuale della Repubblica e la Magistratura, hanno contenuto e represso negli ultimi anni l’orrore dei percolati e delle loro truppe di orchetti e di borghezzi, di schifani e alfani, di cicchitti e capezzoni (che fine ha fatto?). A sostegno dei due poteri costituzionali si è schierato il potere informativo di alcuni giornali “comunisti”, come Repubblica e il suo paladino D’Avanzo, morto troppo giovane. Ricordo da lettore che quando non vedevo per molti giorni la sua firma nel quotidiano, pensavo: sta lavorando in silenzio nella ricerca delle piste e degli argomenti suoi luminevoli per presentare à propos (Montaigne, per dire: “ben fatto/fatto per bene”) una nuova traccia criminale.
In questo gioco al massacro, i partiti di opposizione, invece, furono e restano impotenti e inespressivi, eccetto il turbine ripetitivo e disitalianizzato dell’oratoria di un ex-magistrato, custode sedicente dei valori italiani. Il giornalista moderato di TV7 Enrico Mentana, la sera del 30 settembre scorso, ha sciattamente definito “molto duro” l’intervento del Presidente Napoletano, alla Università Federico II di Napoli, contro l’idea grottesca di secessione del Lombardo-Veneto minacciata ancora una volta dal Bossi senior. Trovo perlomeno enfatica questa definizione aggettivale: non c’è nessun estremismo delle forme linguistiche-politiche, nell’eloquio del Presidente, e sarebbe stato meglio definire il suo discorso come un “monito critico e storico severo”. Non trova, Mentana? Non tralasciando il fatto che la sentenza del “molto duro” prevede, nella retro-mente, che chi sia attaccato così duramente passi un po’ per vittima indifesa: molto duro, infatti, sembra una “maniera” infedele di far intendere subliminarmente “troppo duro”. E perché, allora, le odiose “porcate” dei leghisti, ministri della Repubblica e parlamentari europei, sulla secessione, roma ladrona, Bossi santo subito, vili pernacchie malmostose, manici estesi, elogi dello stragista norvegese ecc., sono marcate sempre come infelici espressioni, folklore padano, scherzoso dire parolacce, bravate o, come Berlusconi insegna: guasconate? Tale è stata l’unica spiegazione dal Presidente offerta del baciamano suo a Gheddafi (non viceversa).
Contro questo scempio linguistico del disumano-potere-percolato, in Italia più che altrove in Europa, noialtri cittadini oppressi, non abbiamo nemmeno uno squadrone di indignati democratici in piazza, ma solo misere piccole micro-legioni isolate per bande, brevi (dopo due giorni di piazza evacuano) e indecise, saltuarie e disorganizzate, né tenaci né “assolutamente indignate”, indecenti oltre che impotenti per la missione civile. Anche se guidate da notevoli notabili intellettuali. Altrove, in Grecia e in Spagna, a Manhattan come al Cairo, per mesi i giovani indignati hanno resistito al potere della finanza assurda e dei governi assurdi. Poveritalia, senza nocchiero e solo con strapuntini, falsamente democratica, dissanguata e sperduta, con troppo percolato in pancia e una notevole quantità di diossina nel sangue al cervello. Solo a Parma il popolo locale ha vinto, con i coperchi e le loro pentole identitarie, su di una governanza comunale indifendibile e cattiva. Viva il popolo indignato parmense.
Adieu donc (ancora Montaigne)
UNA NOTA
Non per pignoleria ma per far opera di memoria ricordo a chi passa da qui che il citato Berlusconi viene indicato su codesto blog come P2-1816 dal numero della sua tessera nella loggia massonica “Propaganda-2”, una organizzazione eversiva e segreta, zeppa di generali golpisti e altra gentaccia. Alcuni dei quali poi dissero, i soliti coraggiosi, che loro non sapevano un piffero e avevano preso la tessera solo per fare un piacere al cugino Astolfo o a zio Vercingetorige (db)
Io condivido sempre…e quanti mi mandano commenti e messaggi…grazie DB… il numero della nostra tessera mica che lo aricordo…per forza…tessere mai ne abbiamo avute,tranne quella …di paperino…. anzi gambadilegno…ehehehe