I manichini dei negozi
Con i versi di Ghiannis Ritsos e le immagini di Giuliano Spagnul (*)
I manichini dei negozi
di Ghiannis Ritsos
Sul tardi, alle 2 di notte, i bei manichini che lanciano la moda
escono dalle vetrine dei negozi, avanzano dondolando, fanno
una piccola passeggiata in piazza Garibaldi con le pasticcerie chiuse,
danno un’occhiata veloce alla statua equestre di bronzo. Poi
proseguono a piccoli passi più svelti verso il Duomo. Là
gettano sulla scala di marmo gli abiti trasparenti,
lanciano certe grida inarticolate, sospirano, fanno l’amore
con le statue all’aperto seminude, lavate da poco
dalle grandi docce di pioggia. Da queste parti i Santi
sono atleti, campioni di pentathlon, parenti stretti dei greci.
E all’improvviso
una sciarpa viola si lega ai fianchi del battista,
mentre sul fondo Milano brucia, in un incendio rosa e d’oro.
Milano, 27.VI.80
traduzione di Nicola Crocetti da: Ghiannis Ritsos, Il funambolo e la luna, Crocetti Editore, 1984.
Ringrazio Nicola Crocetti e Angela Urbano per l’autorizzazione alla pubblicazione di questa poesia scritta negli stessi anni in cui ho scattato le foto di manichini (che vedete qui sotto) nei negozi del centro di Milano.
(*) ripreso da giuliano-spagnul-photo.blogspot.com.
Giuliano Spagnul, diapositive: 1982 Milano.
il tocco leggero e sorprendente della bellezza della poesia e delle foto mi ha toccato profondamente E’ una meraviglia! Grazie
Grazie per testo e immagini. Ed è subito “Ai confini della realtà!
E pensare che a Kabul hanno impedito che i manichini siano esposti con le teste. Possono apparire nelle vetrine, ma decapitati. Ho capito bene?