I venditori di amici al tempo del Covid…
… ovvero: con chi discute Dibbì se Erremme (Riccardo Mancini) non c’è? E neppure quel Johnny lì.
Questo è un tentativo di trasformare i pensieri notturni in un post. Spero sia comprensibile… anche se l’ho scritto in forma di lettera a Riccardo che non c’è più (*)
caro Riccardo,
dovunque tu sia forse saprai che ti penso spesso. Da sveglio e soprattutto in quella zona intermedia – ai confini della realtà – fra il sonno e la coscienza.
A volte provo a parlarti. Di politica, di fantascienza, di musica, di amore e odio, di giochi…
Stanotte il filo era: vecchiaia e ricordi. Con chi ne discuto se non con te? Vecchiaia: un privilegio (e/o una dannazione) che io ho avuto e tu no. Ricordi di litigi (tutti chiariti?) e di comunanze; frammenti di pericoli e di amori.
Ho amici carissimi e amiche meravigliose … ma sono lontani, anche senza il Covid e il mio (strano) nomadismo.
Amici e amiche per fare mille cose belle sì… Ma io e te correvamo seeeeeeeeeeempre intorno a un mare di progetti, in parte pazzeschi, come se il tempo andasse bevuto subito perchè spariva in fretta (e per te è stato così purtroppo). Tutte le cose che dovevamo fare insieme. La narrazione sul tempo in quella fabbrica di orologi abbandonata. Il nostro terzo (quinto? dipende da come si conta) libro sulla fantascienza.
E la ricerca sui «venditori di amici» … Sai Rik? Ogni tanto dai miei scaffali babelici salta fuori la cartellina con i nostri appunti, intitolata «VdA», venditori di amici. Oggi al tempo dei like e dell’isolamento (sociale?) sarebbe tutto perfetto. E tutto sbagliato, come sempre. Da rifare e da recuperare. Ci divertiremmo da pazzi.
Avrei proprio voglia di farlo questo libro, magari nel 2021… ma solamente a patto che tu mi trovi – intendo qui sul pianeta Terra, sistema Sol – un “erremme” (che so: Randolfo Mascon oppure Romilda Mirk) all’altezza del progetto. Da solo non lo farò.
Ma vorrei dirti un sacco di altre cose. Distopie in azione, chi è il vero papà del Covid, il presente immobile, le sinistre ancora in letargo, la mia scoperta (tardiva) di Murakami, il confederalismo democratico dei curdi, l’innamoramento per Sawyer; l’eterno bisogno di jazz, di giochi e di coccole da fare e/o ricevere… Con chi brigo? Magari giocando a boccette o a “spizzico”. Sbafandoti, al solito, qualche Camel o Lucky Strike (ah già, non fumo più).
Con chi posso discutere se le persone “seriamente pazze” (o folli ma con gran serietà) sono rimaste così poche? E per me quasi tutte lontane… Ci sarebbe quel «Johnny» con cui giocavamo perchè – secondo Simak (**) – misteriosamente abita dentro di noi. Così anche oggi finisco lì, nei sentieri stretti fra possibile e impossibile.
Non c’è un “bel finale” ma volevo dirti – ma anche ridirmi e dirvi – che mi manchi: forse ci sono riuscito.
PS: Se lì dove sei incontri Charles Mingus e Mercedes Sosa vedi se riesci a combinare una sessione. Non siamo mai riusciti a sentire insieme un graaaaaaaaande concerto jazz dal vivo però Mercedes Sosa sì, andammo a “salutarla” al concerto dalle parti di Viareggio quando – finalmente caduta la dittatura – lei rientrò in Argentina. E al ritorno sulla via Aurelia, fra un discorso serio e una risata, io e te ci fermammo a vedere se trovavamo la pentola d’oro sotto quell’arcobaleno. Maledizione, non c’era.
(*) cfr E’ scomparso Riccardo Mancini, fondatore di Avverbi – Cicap e In ricordo di Riccardo Mancini
Ciao, io un libro con te lo farei, ma dimmi bene bene bene di cosa si tratta. Rapper Messomale (pseudonimo di Rubicante Mazzagatti)
grazie amico mio (erremme anche tu) ti risponderò in privato; anche per evitare un mio “abuso” di commozione. Nel frattempo ti prego di non ammazzare gatti neanche per scherzo…
Se dovesse succedere vi aspetto tutti e due alla Cicala per presentarlo (sono MOLTO debitrice a Raffaele per averti portato in libreria e … nella mia vita 😉
Io mi fermo, leggo, e vorrei giusto abbracciare il lontanissimo db. Che ora io qui nel Regno Unito son pure un extracomunitario. E boh, basta, giusto cosi’ per dirti che tvb-db.
VdA, ehm, ma non è la Valle d’Aosta. Un abbraccio a distanza dalle cime innevate, anche se non più così tanto e non più quasi sempre, a dibbì e tutti i suoi cari, in questa e nelle altre dimensioni. Buon anno, buona musica, buona fantascienza, buon tutto!
Se gli amici che verranno venduti non costeranno tantissimo, mi prenoto senz’altro per leggerli. Che dire…. i sogni son desideri, cantava una Cenerentola mal messa ma con grande voglia di vivere. Capita nel dormiveglia di ripensare quel che è accaduto e a quel che avremmo potuto far accadere, ai tanti noi che hanno abitato il nostro corpo e la nostra mente, e a coloro che li dentro hanno lasciato un segno tangibile, indelebile. Si, mi piacerebbe proprio leggerlo questo libro, per molti motivi, e tutti con ripieno d’amore. E ti immagino con piacere amico mio con un piede nel passato, e lo sguardo dritto e aperto nel futuro (Pierangelo Bertoli).
Un abbraccio forte e fraterno.